giovedì 23 gennaio 2014

IL RIEQUILIBRIO FISCALE

In rete ormai vi è un florilegio di articoli come questo, che denotano un sentimento di estenuazione della gente di fronte ed una pressione fiscale ormai insostenibile.
La parola d’ordine è sciopero fiscale, risultato concettuale della visione con la quale ci è stato trasmessa l’obbligatorietà da parte del cittadino di sottostare alle richieste del fisco, ancorché insostenibili, e la vergogna che ne deriva socialmente per coloro che non ottemperano a questo obbligo, additati in quanto parassiti con campagne pubblicitarie vergognosamente infami, come questa.
Tuttavia, grattando sotto la vernice, la verità giuridica in tema di obblighi e doveri da parte del cittadino, è diversa da quella che ci hanno comunicato, e ormai sta per emergere in tutto il suo potere rivelatorio.
Più che sciopero a tale proposito dovremmo parlare molto più appropriatamente di riequilibriofiscale.
E ne riparleremo presto, con notizie ma anche e soprattutto con le indicazioni operative che dalle notizie conseguono.
Ma intanto tastiamo gli umori popolari con questa interessante lettura.

Jervé
Non abbiate paura dello sciopero fiscale, vi spiego perchè.
Esempio concreto.
Ormai in molte famiglie si è a un bivio: pagare, con fatica e neppure tutte, le bollette che ci permettono di sopravvivere, o pagare Imu, tarsu, cippirimerlo e tutti i nomi delle tasse che ci hanno appioppato?
Cosa succede se si sceglie uno al posto dell’altro?

Nel primo caso, si riesce a sopravvivere.
Nel secondo caso, si perde luce, riscaldamento, gas, acqua, e non si sopravvive più, se non grazie alla Caritas.
Allora io non capisco perchè noi italiani temiamo così tanto lo sciopero fiscale. Che è uno strumento pacifico che si concretizza in una vera e propria RIVOLUZIONE, per le nostre famiglie.

Seguitemi nel ragionamento.

Se non si pagano le tasse, lo Stato non avrà più soldi da sperperare, e dovrà finalmente capire che o le abbassa o le entrate diminuiranno ancora.
Si, perchè mentre se non si paga una bolletta ci mettono un mese a tagliarti i fili, la macchina dello Stato prima che si muova per trovare che tu non hai pagato, ci mette minimo due anni, a parte l’Inps che è un po’ più veloce ma di poco.
Poi ti manda un cosiddetto avviso bonario, dove ti invita gentilmente a pagare, dandoti la possibilità di farlo a rate pagando solo il 2% di interessi senza sanzioni. E lo possiamo calcolare noi, basta andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate, poichè io non ho nulla da nascondere, ed ho sempre dimostrato quanto dichiarato, lo farò anche in questo caso.
Proprio ieri ho ricevuto una raccomandata Inps dove mi venivano chiesti i contributi della Gestione Commercianti per il 2012. In quell’anno, poichè le banche avevano tolto tutto alla mia azienda, ho dovuto scegliere se pagare con i miei soldi gli stipendi dei dipendenti o la mia Inps. Ho scelto la prima soluzione e ne vado fiera, anche se ora non ho più un centesimo. Pazienza, Dio provvederà. Per la richiesta di rateizzazione Inps bisogna recarsi agli sportelli oppure direttamente sul loro sito, ma non esiste un programma che consenta di calcolarle direttamente, e comunque l’Inps è molto propensa alle rateizzazioni, anche lunghe, per potersi garantire il recupero di quanto dovuto.

Per gli avvisi bonari dell’Agenzia delle Entrate invece, è diverso. Vi faccio un esempio (cancellando per privacy l’intestatario che non sono io):


Ok. Adesso seguitemi bene. Come vedete NON è una cartella esattoriale, lo diventerà se non si paga nel giro di un anno e mezzo. E siamo già a 3 anni e mezzo. Ogni cartella esattoriale si può rateizzare per 120 rate, e non solo, dopo lo scandalo dei finti funzionari Equitalia, se non è firmata da un vero funzionario è nullo, e quindi si annulla anche il debito.

Andiamo sul sito dell’Agenzia delle Entrate: la stessa ha previsto un’applicazione che consente addirittura di stampare non solo il piano di ammortamento ma anche gli f24 per poter pagare, la trovate qui.

Accedo. Vi si aprirà una schermata che dovrete compilare con i Vostri dati, tenete a portata di mano il Vostro avviso bonario. Dove vi chiedono “tipo di comunicazione” è scritto nell’ultimissima riga in fondo alla pagina, in questo caso trattasi di protocollo telematico. Il codice atto invece è scritto all’inizio della pagina, ricopiate tutti i numeri. L’anno di imposta è scritto nella lettera, nel nostro caso 2012. Anche l’importo da rateizzare è scritto nella lettera: € 4.096,65. La data di elaborazione della comunicazione è scritta in fondo alla lettera, in questo caso il 12/07/2013, la data di ricevimento da inserire è quella in cui avete ritirato la raccomandata e firmato la ricevuta di ritorno.

Ora cliccate calcola, vi si apre una pagina come questa, in cui potete scegliere il nr. di rate che sono TRIMESTRALI con interessi minimi e stampare l’f24 relativo ed il piano di ammortamento.
Ma c’è di più. Una volta bastava non pagare una rata per decadere dal beneficio della rateizzazione e quindi passare tutto ad Equitalia. Ora invece, con le nuove normative fiscali, si possono saltare due rate, e regolarizzarne almeno una prima della scadenza della terza. Non vediamo il fisco come un nemico, perchè abbiamo tutti gli strumenti ormai per farcelo “amico”.

Pertanto, di cosa avete paura? Che vi portino via la casa? Non possono più. Ma pensate tre anni e mezzo senza pagare nulla, cosa può significare per lo Stato?

Basterebbe un mese, niente iva, niente irpef, niente mini-rata imu, niente di niente, professionisti che non versano più nulla. Cadrebbe immediatamente il sistema centrale, e i nostri politici dovrebbero correre immediatamente ai ripari. Certo, occorre anche la collaborazione dei dipendenti pubblici che non agiranno più per riscuotere alcuna tassa o tributo dai cittadini: gli atti pubblici saranno fatti gratuitamente, gli agenti di polizia non dovranno più fare contravvenzioni, gli ospedali non dovranno richiedere ticket, i controllori dei mezzi pubblici richiedere biglietti, i casellanti i pedaggi ecc. Ma non è fondamentale, se si comincia possiamo farcela anche senza loro, ma che sappiano che è anche nel loro interesse. Perchè la pacchia sta per finire per tutti.

Certo, inizierebbero le minacce di chissà che ripercussione, ma ricordatevi, questa è la legge italiana e nessuno vi può toccare, salvo che siate evasori, cioè NON DICHIARANTI, e non è questo il caso.

Vi ricordo l’articolo 53 della Costituzione, che io rispetto come la Bibbia: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

Ditemi, chi ha più capacità contributiva, il cassaintegrato o le banche? Il disoccupato o i concessionari delle slot? E ditemi, chi paga di più, il pensionato o i poteri forti?

L’unico FONDAMENTALE aspetto è l’unione. DOBBIAMO FARLO TUTTI. Senza paura, continuo a ripeterlo, siamo in 60 milioni contro poche migliaia di soggetti. Non diventiamo l’elefante che teme il topolino.

Facciamo la nostra rivoluzione, pacifica, otterremo enormi risultati. Ricordate cosa fece Gandhi in India?

La parte sostanziale è il principio di “Non Collaborazione” di “Disobbedienza Civile” e di “Sciopero Fiscale”. Si, lo so che questi tre fattori sono poco pubblicizzati. Per un semplice motivo: perchè funzionano perfettamente per abbattere qualunque governo.

Vi voglio citare le parole dello stesso Gandhi: «Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo.» Ed infatti Gandhi riuscì nel suo intento.

Possiamo farlo anche noi, una vera Rivoluzione Pacifica che ci liberi finalmente di tutto il marciume che ci ha portati sul baratro della povertà.

Facciamo l’Italia. E lo racconteremo con orgoglio ai nostri nipoti, ai quali avremo donato un futuro LIBERO.

fonte: http://rossellafidanza.altervista.org/2014/01/11/non-abbiate-paura-dello-sciopero-fiscale-vi-spiego-perche-esempio-concreto/#

VISTO SU http://www.iconicon.it/blog/2014/01/fiscale/
FATELO GIRARE E PASSATE ALL'AZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NON SIAMO LIMONI DA SPREMERE MA ESSERI UMANI ... sino a prova contraria

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