lunedì 17 febbraio 2014

Il “Enigmalith”: una roccia con una presa elettrica di 100 mila anni fa

John J. Williams, un ingegnere elettrico, nel 1998 fece una scoperta singolare: vide spuntar fuori dal terreno, un piccolo oggetto che sembrava essere una presa elettrica a tre poli.

Dopo aver iniziato a scavare, si rese conto che la “connessione” faceva parte di una piccola roccia.

Williams ha detto che trovò la strana pietra, durante un viaggio in una zona rurale del Nord America, lontano da insediamenti umani, da complessi industriali, aeroporti, fabbriche, centrali elettriche o armi nucleari.

Anche se è un atteggiamento che mina la veridicità della sua scoperta, Williams ha rifiutato di fornire la posizione esatta di dove si trovava tale oggetto, per paura che orde di curiosi possano iniziare a visitare il sito e saccheggiare le altre reliquie misteriose.

Conosciuto come “Enigmalith” (una combinazione della parola ‘enigma’ con ‘lith’ che in greco significa ‘pietra’), il dispositivo ha l’aspetto innegabile di una moderna componente elettrica incorporata in solido granito composto da quarzo e feldspato.



Il suo prezzo stimato è di 500.000 €, ma molti della comunità scientifica hanno classificato l’Enigmalith, come una bufala prodotta dall’ingegnere esclusivamente per il suo arricchimento e la sua fama.

Tuttavia, nonostante le critiche, Williams sottolinea la natura insolita del monolite, offrendo l’oggetto per un’analisi scientifica. Nonostante l’invito, gli scienziati ancora non analizzano la roccia.

Dopo la consultazione con un ingegnere e un geologo per un campione di prova, Williams ritiene che il componente elettrico incorporato nel granito, non mostra alcuna traccia di saldatura o incollaggio, quindi, è chiaro che la ‘presa’ esisteva già al momento della formazione della roccia.

Inoltre, l’analisi geologica ha rivelato che la roccia ha circa 100.000 anni, sfidando ogni logica, secondo la tradizione della concezione dello sviluppo tecnologico dell’umanità.

Alcuni hanno paragonato l’oggetto tecnico incorporato nella roccia ad un connettore XLR.

Ha una debole attrazione magnetica. La lega è costituita da tre poli ed è, attualmente, di origine indeterminabile, mentre la base, circa 0,8 cm di diametro, non sembra essere di legno, plastica, gomma, metallo o altro materiale riconoscibile.

Williams ha proibito la distruzione della roccia, al fine di osservare l’interno, ma ha acconsentito che vengano utilizzati i raggi X, i quali mostrano che il connettore è collegato ad una struttura interna che si estende nella pietra opaca.
Una struttura coerente con un “circuito aperto” che, però, non è collegato a nulla, quindi, cos’è e a cosa serviva questa presa sulla roccia?

Alcuni ricercatori hanno suggerito che la spina è semplicemente qualcosa rimasta intrappolata nella roccia mentre questa si andava formando.

Secondo tale teoria, quest’oggetto, dopo esser stato ovviamente fabbricato, avrebbe dovuto esser infilato in profondità nel terreno, successivamente nello strato di magma e sopravvivere al calore, alla pressione e al passaggio attraverso la crosta pur essendo costretto alla pressione tettonica e rimanendo, dopo tutti questi passaggi, relativamente indenne.

Mentre gli scettici ritengono che questa sia una bufala, senza nemmeno preoccuparsi di analizzare l’oggetto, Williams è convinto di aver scoperto un antica prova artificiale di qualche tipo di tecnologia aliena ed è desideroso di confermare, attraverso la scienza ufficiale, la sua autenticità.

L’unica condizione che pone Williams, è quella di essere presente durante i test e mantenere la roccia intatta.

Alcune persone pensano che gli scienziati vogliano prendere le distanze dal campione perché temono ciò che potrebbero scoprire. Infatti, la conferma dell’autenticità del manufatto, manderebbe in crisi l’accettata costruzione teorica dell’evoluzione tecnologica del genere umano.

Inoltre, se il dispositivo risultasse vero, come si potrebbe spiegare l’incorporazione di un componente tecnologico in una roccia? A cosa sarebbe potuta servire la spina a tre poli?

Williams ritiene che, la scoperta de l’‘ENIGMALITH’, potrebbe fornire l’ennesima prova dell’esistenza di un’antica civiltà avanzata o della presenza di antichi astronauti sul pianeta, che avrebbero influenzato lo sviluppo evolutivo e tecnologico dei nostri antenati e così la nostra vita presente.

Nessun commento:

Posta un commento

1,1,2,3,5,8,13,21

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...