martedì 19 novembre 2013

"tempo della purificazione"

kachinas ritorneranno dalle stelle

I popoli nativi del Nord e Sud America credono fermamente che gli eventi di oggi echeggino i contenuti delle profezie dei loro antenati. Per molti di loro, le visioni di un mondo futuro sono state segretamente conservate nelle tradizioni tribali per mantenere l'integrità della visione degli antenati.


Avendo il presentimento che la svolta di fine millennio rappresenti il momento descritto dalle profezie tribali, questa gente ora condivide apertamente le direttive profetiche che ha ricevuto per affrontare l'attuale momento storico.

La convinzione di base è che gente di tutti i livelli sociali e di tutte le nazioni possa trarre beneficio da visioni lasciateci molto tempo fa. A prescindere dalle differenze fra tradizioni familiari e tribali, esistono legami comuni fra molte profezie tribali delle Americhe, che danno una visione unificata del nostro futuro.
Gli Hopi del Sud Ovest americano ci offrono alcune fra le più sintetiche visioni del futuro nelle loro profezie sulla nascita di un nuovo sole. Come i Maya, gli Aztechi e le precedenti tradizioni indigene di tutte le Americhe, anche gli Hopi credono che prima del tempo in cui viviamo si siano verificati dei grandi cicli di esperienza umana.

Ciascuno di essi si è concluso con un periodo di distruzione, il più recente dei quali è stato il Diluvio Universale. Essi dicono che l'umanità oggi sta vivendo la fine di uno di quei cicli e sta preparandosi ad entrare nell'epoca del Quinto Sole.

Le profezie Hopi collocano un periodo di declino prima del termine del nostro ciclo, seguito da un periodo di transizione verso il ciclo successivo. Dalla loro prospettiva, il tempo del declino comporta grandi sfide ed è spesso definito "tempo della purificazione".

Avendo compreso che la Terra e il corpo umano sono una cosa sola, gli Hopi vedono le condizioni della Terra come un "meccanismo di ritorno di segnale", una sorta di barometro che ci fa capire quando abbiamo fatto scelte che affermano o negano la vita nel nostro mondo.

Una delle prime visioni che gli Hopi hanno svelato conteneva tre segni, riferiti a un piano cronologico per il Cambiamento Epocale. Il primo segno era l'apparizione della luna "sulla terra oltre che in cielo".

La realizzazione di questa parte della profezia rimase misteriosa fino al 1993, anno in cui cominciarono ad apparire immagini lunari sotto forma di cerchi nei campi di grano della campagna inglese. Le immagini inconfondibili della falce di luna furono interpretate dagli anziani Hopi come la realizzazione della prima parte della loro profezia.
Il secondo segno era l'apparizione della "stella blu", un simbolo comune nel folclore e nei miti di molte tradizioni Hopi. Nel 1994 alcuni anziani Hopi considerarono l'impatto su Giove della cometa Shoemaker-Levy come l'adempimento di questa profezia.

I ricercatori non riuscivano a comprendere come l'impatto dei frantumi di una cometa potesse essere considerato il compimento di una profezia.
La risposta apparve chiara quando le immagini spettrografiche del pianeta gigante furono riviste dopo la collisione: Giove ora risplendeva di una curiosa sfumatura blu, che poteva esser vista solo con l'aiuto di sofisticati strumenti!

Il terzo e ultimo segno delle profezie Hopi è forse più mistico. Nelle danze, nei tessuti e nei dipinti di sabbia degli Hopi spiccano delle curiose immagini di umanoidi che spesso decorano abitazioni e luoghi cerimoniali.

Sono rappresentazioni di antenati degli Hopi, detti popoli del cielo, che portano strani costumi, hanno volti ultraterreni e vanno sotto il nome di kachi-nas.

La terza parte della profezia Hopi dice che l'epoca del grande mutamento sarà venuta allorché i kachinas ritorneranno dalle stelle e danzeranno nuovamente nelle piazze dei villaggi Hopi situati sugli altipiani.

A quanto mi risulta, all'epoca in cui scrivo questo terzo segno deve ancora verificarsi.



Pubblicato da wlady a lunedì, novembre 18, 2013

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