mercoledì 12 febbraio 2014

LE VITTIME DEL CATTOBIGOTTISMO

fonte: Spesso mi sono chiesto, come sia stato e come sia tuttora possibile che tanti preti pedofili se la siano cavata e se la cavino ancora con un semplice trasferimento da una parrocchia ad un altra, anche quando le loro vittime sessuali non sono degli orfanelli dai genitori ignoti, abbandonati in qualche fatiscente istituto cattolico gestito da preti o da suore, ma invece dei bambini con dei genitori che provvedono al loro mantenimento e che vivono a casa loro. 
 Le risposte che sono riuscito a darmi sono soltanto due:il cattobigottismo diffuso e i soldi. Infatti se, ad esempio, un bambino di otto-nove anni torna a casa in lacrime dicendo che il signor Salvatore, il droghiere del quartiere, dal quale lo mandano a volte a comprare il pane, lo ha attirato nel retro della sua bottega, promettendogli cioccolatini e caramelle, ma poi lo ha costretto invece con la forza ad abbassarsi i pantaloni e……. il ”signore ” in questione, con novantanove probabilità su cento, quando non finirebbe lungo disteso sul freddo marmo dell’obitorio a disposizione del medico legale, finirebbe certamente dentro una gabbia assieme a rapinatori di banche, borseggiatori, truffatori, ladri di ogni genere, ecc.. che magari fuori dal loro campo ” strettamente professionale ” potrebbero essere però dei genitori modello e magari padri, anche loro, di bambini di sei- sette- otto- nove anni, per cui la convivenza forzata col ”sig.”
Salvatore in questione potrebbe non essere loro gradita, e di conseguenza, potrebbero farglielo notare coi metodi più frequentemente usati nei confronti degli stupratori di bambini in carcere. 
Ma se lo stesso bambino torna a casa dalla messa domenicale, dove serve anche come chierichetto, e piangendo dice ai genitori cattobigotti, che il buon don Matteo, quello che ha sposato loro e battezzato, comunicato e magari anche cresimato lui, e che li confessa tutti e tre per purificarli dai loro peccati, lo ha bloccato dentro la canonica, lo ha costretto ad abbassarsi i pantaloni e dopo aver……… gli ha detto di non raccontarlo in giro perchè tanto non gli avrebbero creduto, oppure che se l’avesse fatto sarebbe finito all’inferno ecc.. ecc… la reazione del padre e della madre potrebbe essere ben diversa, infatti potrebbero non credergli, ma se lui insistesse ancora, magari portarlo dal pediatra il quale, se confermasse che il bambino ha subito davvero una violenza sessuale, li getterebbe nel più profondo sconforto. Però stavolta la loro azione successiva potrebbe anche non essere quella di andare subito alla caserma dei Carabinieri più vicina per far raccontare direttamente dal loro bambino al maresciallo quello che gli ha fatto il prete, ma, invece, quella di chiedere udienza al vescovo dal quale dipende quel prete e di raccontargli l’accaduto. E il vescovo potrebbe semplicemente dir loro che errare humanum est ma che Gesù ci ha insegnato a perdonare e un buon cristiano deve sempre ascoltare la parola di Gesù, perchè tanto, le penitenze subite quaggiù verranno premiate lassù. oppure, se i genitori del bambino non si accontentassero soltanto di queste ” sante parole “, allora potrebbe esplicitamente chiedere: Cosa volete per far star zitto vostro figlio? E in entrambi i casi il buon Don Matteo non finirà mai in una gabbia per essere ” cresimato ” dagli altri detenuti assieme al “sig.” Salvatore. Quanto sto dicendo, non è la calunnia anticlericale di un vile ateo senza Dio, quale è, appunto, orgoglioso d essere il sottoscritto, ma risulta invece da migliaia di testimonianze scritte e di denunce presentate all’autorità giudiziaria da parte di uomini e donne di tutto il pianeta, che da bambini, hanno subito abusi sessuali da preti cattolici senza che questi ne subissero alcuna conseguenza giudiziaria, per il comportamento da totali relidioti dei loro genitori. 

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