di J. Rappoport
Traduzione di Anticorpi.info
Considerate questo articolo una lettera aperta ai filosofi, ai ricercatori del cervello, ai fisici, ai tecnocrati, a Ray Kurzweil e ai dirigenti che censurano le lezioni sulla coscienza di Graham Hancock e Rupert Sheldrake.
La scienza convenzionale afferma (con molta insistenza) che il cervello sia costituito dalle stesse particelle che costituiscono il resto dell'universo: rocce, sedie, comete, meteore, galassie.
Secondo i fisici convenzionali, tali particelle non sono coscienti. Pertanto non vi è alcun motivo per concludere che a propria volta il cervello sia cosciente. Il cervello ha le stesse capacità di generare coscienza di una pietra.
Fine della storia. Fine della prova.
Prego, non c'è di che.
Naturalmente, alcuni scienziati sostengono (e molti altri pensano in privato) che, dal momento che noi esseri umani siamo coscienti, allora il nostro cervello produce la coscienza, perché altrimenti dove altro potremmo andare a cercare una spiegazione? Tutto ciò è noto come ragionamento circolare. Si adatta la risposta alle convinzioni pregresse. Qualsiasi studente di logica del primo semestre saprebbe spiegare che si tratta di una argomentazione non valida.
Alcuni scienziati, ricorrendo a un abbozzo di misticismo che di norma deplorano, asseriscono che la unica e complessa configurazione assunta dalle particelle che compongono il cervello, in qualche modo, in questo specifico caso, infrangendo ogni regola, sarebbe riuscita a creare la coscienza.
Ma a conferma di ciò non adducono alcuna prova. Solo fede; supposizioni.
Infine c'è una minoranza di fisici eretici i quali asseriscono che ogni cosa esistente nell'universo (pietre, sedie, matite, alberi, stelle, galassie) sarebbe cosciente. Bene. Tuttavia la loro tesi non chiarisce come mai il cervello sembri essere la sede della nostra coscienza; perché in questo caso un braccio umano, una gamba, un pollice ed un ombelico non siano ugualmente coscienti. Quindi?
In fin dei conti tutte le argomentazioni scientifiche convenzionali che attribuiscono al cervello la capacità di creare la coscienza sono inutili e assurde. E questo porta a qualcosa che va oltre il materialismo scientifico e filosofico. Conduce alla coscienza morale. L'incapacità dei fisici di prendere atto di tale verità non è che testardaggine, elusione, negazione.
Il loro unico rifugio è negare l'esistenza della coscienza e affermare che la vita sia qualcosa di semplicemente meccanico. La coscienza a loro modo di vedere non è che una illusione dovuta ad un difetto di programmazione, che l'installazione di un 'software' migliore potrà correggere, rendendo l'essere umano più 'corrispondente alla realtà.'
Questa è la posizione di ripiego dei tecnocrati, una posizione che fornisce loro la giustificazione etica a tutti gli esperimenti transumanistici che svolgono ai danni della gente, dal momento che gli esseri umani sarebbero solo macchine. Estrarre il cavetto, inserire il cavetto.
Questi tecnocrati non sono solo dei mezzi idioti convinti che la clonazione informatica di un cervello umano equivalga alla clonazione di un essere umano. No. Questi sono dei rabbiosi Frankenstein moderni.
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul blog di Jon Rappoport
Link diretto:
http://jonrappoport.wordpress.com/2013/09/21/one-page-proof-that-attributing-consciousness-to-the-brain-is-absurd/
Traduzione a cura di Anticorpi.info
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