di Cristina Amoroso
Perché la gente non reagisce? Perché non si combatte per difendere e tutelare i propri diritti?
Perché davanti alla perdita del lavoro, ad un futuro incerto, ad un sopruso, ad una ingiustizia l’uomo si sente impotente tanto da alzare la mano su se stesso, piuttosto che cercare una soluzione? Perché anche davanti alla mano di un assassino non si tenta un’ultima e disperata fuga?
Come siamo arrivati a un tale grado di rassegnazione e apatia, che consente alle lobby di manovrare la politica e l’economia in maniera così disumana?
Quanti di noi possono portare ad esempio di come la rassegnazione può essere indotta? Si pensi alla scuola in cui un insegnante riesca a provocare nella sua classe, attraverso l’angoscia e la frustrazione, uno stato di rassegnazione e di impotenza, tanto che gli alunni tendono a rassegnarsi e a vedere insormontabili anche le difficoltà più lievi. In pratica il ripetersi di un fallimento porta a pensare in maniera pessimistica di non essere in grado di risolvere il problema, quindi ci si arrende e si aprono le finestre ad un fallimento certo. O anche alla famiglia dove un genitore, attraverso la paura e la frustrazione, riesce a creare nel figlio un tale stato di rassegnazione e disagio da impedirgli di affrontare serenamente la scuola o il lavoro.
Se pensiamo solo per un secondo al bombardamento mediatico al quale siamo sottoposti costantemente, è facile comprendere in che maniera vengono utilizzati questi studi ed in che maniera chi li usa ne trae vantaggi… Sottoponendo una persona ad un senso di angoscia e frustrazione costante, si può indurla a pensare che non può fare niente per cambiare la propria condizione e quindi la si conduce verso uno stato di apatia e di sopportazione di qualsiasi ingiustizia che subisce. Siamo bombardati nella nostra autostima su tutti i fronti: radio, tv, giornali, pubblicità per le strade, internet e social network che ti seguono ovunque.
Continuamente ti senti ripetere che qualcosa non va bene nella tua vita. Hai la cellulite, il colesterolo, la tua macchina è vecchia, i denti non sono bianchi come dovrebbero, il tuo guardaroba è fuori moda ecc… In parole povere attraverso la frustrazione, l’autostima scende sotto terra e in questa maniera la strada è stata spianata per accettare con rassegnazione e apatia qualsiasi soluzione che generalmente viene offerta da chi ha causato il problema. Lo sa bene la psichiatria deviata al servizio dei potenti.
I metodi moderni di controllo mentale sono per molti aspetti mere estensioni, ad un livello tecnologico più elevato, di ciò che, in maniera prevedibile, è sempre risultato vincente: religione, sport, politica, istruzione, ecc. Dal controllo mentale al controllo di massa, strumento da sempre utilizzato sotto forma di propaganda, usato per alterare la percezione e quindi influenzare grandi masse. I mezzi di informazione, riuniti in corporazioni e resi abbastanza uniformi gli uni con gli altri, mentre incoraggiano la passività, offrono pure l’illusione della scelta.
Oggi, però, siamo entrati in una fase pericolosa, in cui il controllo mentale ha assunto una dimensione scientifica e fisica che include un sofisticato assalto, a spettro completo, sulla mente sotto forma di sostanze chimiche nel cibo, nell’aria e nell’acqua, così come tramite le interferenze elettromagnetiche e l’onnipresente cocktail della Big Pharma che inquina non solo il diretto utilizzatore, ma trabocca, anche, nel resto della popolazione inconsapevole. In combinazione con il controllo su istruzione e mezzi di comunicazione, non c’è da meravigliarsi sul perché la vera ribellione fatichi a prendere piede. Tuttavia, nonostante gli assalti descritti sopra, le persone si ribellano, a livello globale. Questo indica un risveglio sperimentale che è preoccupante per la minoranza di coloro che, consapevolmente, tentano di asservire il pianeta. Quindi cosa porterà il domani? Il controllo mentale del futuro rinuncia ad ogni pretesa di alterare indirettamente la percezione attraverso i media e la politica, visto che continua ad essere smascherato per ciò che è in realtà. Abbandona la goffa e sporadica efficacia degli psicofarmaci e delle tossine ambientali, poiché le aziende come la Monsanto non solo risultano oltraggiose, ma sono viste come la personificazione sulla terra, della vera malvagità.
Il controllo mentale del futuro punta dritto alla programmazione diretta della mente digitale, questo è esattamente ciò che l’élite tecnotronica sta discutendo in questo momento.
Nicholas West (http://www.activistpost.com/2013/06/7-future-methods-of-mind-control.html) elenca sette modi possibili tramite cui potrebbero raggiungere questo risultato, a meno che non scopriamo i loro piani in tempo per continuare a contrastare i loro scopi anti-umani:
Sorveglianza e Gadgets: Entra in Internet ed i dispositivi “intelligenti” si connetteranno. Internet è tutte le forme di sorveglianza e gadget tutto in un unico pacchetto. Ora, questo ci porta, già, al livello successivo. E’ stato, infatti, dimostrato che questo tipo di tecnologia può ricablare il cervello.
Computer, tablet, cellulari, videogiochi ecc, mentalmente controllati sono già qui.
Robot controllati mentalmente e droni: Con un numero crescente di robot e droni già sul campo di battaglia e nel campo civile, si aprono delle possibilità per i droni “controllati dal pensiero”.
Fusione tra l’uomo e la macchina? Questo è in realtà il sogno transumanista, ma la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) sta, ovviamente, cercando di assicurarsi che questa fusione, arrivi, prima, sul campo di battaglia.
Manipolazione magnetica: impulsi transcranici ad ultrasuoni, per esempio sui soldati per aumentare la loro capacità di allerta e ridurre al minimo fastidiose emozioni, come la paura o la compassione e sui nemici sensazioni opposte (letargia nausea).
Impianti e tecnologia ingeribile: Il settore del controllo mentale, oltre agli ovvi cambiamenti comportamentali, diventa una possibilità grazie agli impianti di RFID e tecnologia RFID ingeribile. L’impianto su umani della VeriMed è stato approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) ed è stato utilizzato come sistema di identificazione dai militari israeliani. Al momento, questa tecnologia viene venduta come una rete di sensori interni, ma c’è molto di più che può essere fatto, come è stato dimostrato nei test sugli animali. Ancora una volta, i campi di battaglia sono il posto dove è più probabile che vengano impiegati per primi questi impianti nel settore della neuro-robotica, naturalmente finanziati dalla DARPA.Con l’avvento della nanotecnologia, che può inserirsi attraverso la barriera emato-encefalica, non è fuori questione, che l’invasione potrebbe arrivare di soppiatto attraverso il cibo o vaccini. Gli scienziati hanno ammesso apertamente di voler ricablare il cervello attraverso la modificazione del DNA … ma con lo scopo di aiutarci!
Genetica e Neuro-ingegneria: ricablare il circuito DNA potrebbe aiutare a curare l’asma o rendere possibili altri tentativi, apparentemente benigni, di sradicare afflizioni e disturbi, ma potrebbe servire per altri scopi non proprio benefici.
Neuroscienza: Si tratta di una vasta area di ricerca e lo si nota da quanto viene investito, e da quante agenzie federali sono coinvolte. Il progetto BRAIN, di Obama, è massicciamente finanziato con la consapevolezza che il cervello umano è l’ultima frontiera. Si tratta di un piano che prevede 100 milioni di dollari in 10 anni e che sta già dando qualche frutto. Ancora una volta, la promessa è quella di risolvere i misteri delle malattie come il morbo di Alzheimer, ma di nuovo c’è la DARPA a garantire che ci sia sempre una ricerca malevola condotta sottobanco. Ad esempio, si fa ricerca sulla cancellazione della memoria per eliminare il disturbo da stress postraumatico, il quale ci serve come promemoria degli orrori della guerra su entrambi i fronti di un conflitto. I soldati che prendono parte a più missioni, non sono mai stati così soggetti a compiere suicidi ed omicidi.
E’ inevitabile che la scienza decodifichi il cervello umano in modo così completo, che saremo in balia di scienziati pazzi che giocheranno con noi come se fossimo una versione di Carte Sim? O l’umanità, in realtà, è più grande della somma delle sue parti, non quantificabile e per sempre libera e senza confini come spera di essere? La mente non è, per nulla, un oggetto materiale. La mente non è il cervello.
In realtà, il cervello umano è infinitamente complesso e non può essere così facilmente rivelato, previsto e manipolato. E così è, a meno che non permettiamo che sia diversamente. L’essere umano è fondamentalmente ottimista e se non viene influenzato dall’esterno è capace di creare pace e benessere attorno a sè. È capace di vivere in simbiosi con gli altri esseri viventi di questo pianeta e di produrre cibo in abbondanza per il benessere di tutti. Allora sentiremo la Libertà, non la libertà. Poi ci scrolleremo di dosso questi sciocchi e maneggioni che cercano di affascinarci con il loro tanto sproloquiato taglia e cuci di falsa conoscenza.
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Fonte: www.ilfarosulmondo.it
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