venerdì 11 ottobre 2013

Il diritto


Che cos’è il “diritto”? Per meglio comprenderlo, lasciamoci andare e seguiamo l’onda, chiedendoci:
a quale gioco sta giocando l’umanità?

Beh, perché necessariamente di un “gioco” si tratta. L’umano gioca a vivere, ossia, “si trova a vivere e dunque prova a vivere”, meglio, “sopravvive”.

È, pertanto, un “gioco delle parti” che permette tutto quello che, meglio conosci, come “quel flusso di azioni Temporali che vanno dal tuo passato al tuo presente, tendente alla tracciatura del tuo futuro”…

Se tutti gli umani interpretassero la stessa parte, che ne sarebbe della funzionalità e del funzionamento dello scenario 3d?

Chi più, chi meno, gli individui hanno una "dotazione di serie", in termini di facoltà, per quanto riguarda il “diritto ad interpretare quella parte che davvero hanno scelto di interpretare”. Questo “diritto” non è scritto da nessuna parte, tuttavia, e non si ricorda nemmeno una stretta di mano nel sancire una simile proposizione.

La "parte scelta", in realtà, corrisponde sempre all’attualità che contraddistingue l’individuo. Solo che non lo sembra affatto. Perché? Perché le “cose” sono dannatamente confuse e sottili, in termini di apparenza. Per cui, la Vita sembra scegliere, come un abito inverso, chi la indosserà e non viceversa…

Sembra che le vicissitudini accadano e, invece, esse si “srotolano” come per default, come acqua che segue la caratteristica del territorio (pendenza). Verso quale tipo di paesaggio si apre la tua dimensione/sfera individuale?

C’è qualcosa che ti spinge a provare, ad esperienziare, oppure tutto accade, non certamente per caso, per “volontà propria”?

È uno scontro di “presenze”, dunque, quello che si (co)crea nelle 3d.

E, questo “scontro”, è quello che si può meglio definire, parafrasando il gergo sportivo, un “gioco”…
CONTINUA



Se lo scontro (confronto) è un gioco, la competizione che cos’è?

È ancora il “sopravvivere”, perché l’importante in questo paradigma non è partecipare ma vincere, infatti, dal secondo in poi, l’atleta ha “perso”. L’albo d’oro non lo menziona nemmeno. La gente ricorda solo il primo. Il primo vince e gli altri perdono.

Allora, visto il contesto “sportivo” di questo articolo di SPS, ecco la risposta alla domanda iniziale relativa al “cos’è il diritto”?

Per diritto si intende il colpo piazzato quando la palla viene colpita alla destra del giocatore (o alla sinistra nel caso di tennisti mancini) dopo il rimbalzo.

Questo colpo può sembrare il più facile (e comunque è il colpo più forte nella maggioranza dei giocatori) ma può non essere così quando la palla, colpita dall'avversario, è carica di effetto e dopo il rimbalzo non è facile da controllare.

Questo accade soprattutto nei campi in erba, in cui il rimbalzo è spesso irregolare, in quanto il diritto è un colpo che richiede un movimento più lungo del rovescio e pertanto può accadere che, nel rispondere a palle molto tagliate (ovvero colpite non di piatto), il movimento si concluda con un impatto della palla non esattamente nel centro del piatto-corde ma più verso i bordi facendo sì che la palla non venga mandata nel punto voluto ma finisca per essere lunga…
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Il diritto è:
  • un colpo piazzato dopo un “rimbalzo”
  • un colpo che può “sembrare” il più facile
ma che non lo è quando la palla è “carica di effetto” e non è facile da “controllare”.
Nel rispondere a palle molto tagliate… il movimento (può concludersi) con un impatto della palla non esattamente nel centro del piatto-corde ma più verso i bordi facendo sì che la palla non venga mandata nel punto voluto ma “finisca per essere lunga”…

Analizziamo le singole particelle di linguaggio che hanno brillato maggiormente:
  • colpo
  • rimbalzo
  • sembrare
  • effetto.
Che cos’è allora il diritto?

Qualcosa (colpo) che segue a qualcos’altro (rimbalzo) ma in maniera apparente (sembrare), ossia, un “effetto”. L’effetto di cosa?

Di qualcosa che precede ogni tua “scelta futura”, ossia, di qualcosa che esiste senza che tu lo sappia e che tu possa poter certamente affermare…

Qualcosa che ti anticipa sempre e che carica ogni palla di effetto, in maniera tale che la tua “risposta” sia sempre convincente (per te) ma incontrollata (per te) in termini di “risultato sottile”, il quale poi si riversa inesorabilmente nelle 3d nel modo esattamente contrario alla tua infantile previsione/augurio.

L’effetto applicato alla palla (dal tuo “avversario"), rende il primo rimbalzo e l'eventuale traiettoria successiva al tuo colpo (risposta) opposto in termini di confronto tra la tua volontà di indirizzare il colpo e il risultato pratico/concreto che la palla stessa disegna non appena tocca terra (palla out).
La terra concretizza la direzione contenuta in termini di potenziale nella palla, caricata dall’avversario e colpita da te. Il tuo colpo è concreto ma apparente in termini di “risultato pratico”.

Ossia, la palla va non dove vuoi tu ma dove ha previsto che vada il tuo “avversario”.

Il tuo diritto, quindi, non conduce dove hai progettato tu.

Il tuo “diritto” è un atto puramente formale che tuttavia è necessario affinché il tuo avversario possa fare punto. La tua “complicità” è implicita e talmente velata, che nemmeno tu sei in grado definitivamente di crederci.

Per cui, vivi nel dubbio costantemente. Dubbio che, in seguito, diventa abitudine e rassegnazione non apparente, ossia, dedizione ad altro che non sia il capire meglio perché certe cose vadano al contrario rispetto alla tua intenzione (oblio).

Il “diritto” è una trappola, in questi termini. L’effetto che è caricato in ogni “palla da colpire” (risposta) è non apparente, è un potenziale che non riesci mai a cogliere a pieno, qualcosa che tende ad usarti affinché possa accadere un fatto concreto nella “tua” realtà (controllo).

Privare i banchieri dei bonus è contrario ai diritti dell’Uomo.
Lo studio di nuove piste per la regolamentazione bancaria in Gran Bretagna preoccupa le più alte istanze del paese.

In risposta al Parlamento che ha proposto di autorizzare i regolatori a ritirare ai banchieri i bonus che ricevono annualmente (nel caso in cui la banca dovesse essere salvata dal governo), la Banca d’Inghilterra lancia l’allarme.

L’istituto finanziario sostiene che la proposta del Parlamento potrebbe essere una flagrante violazione delle leggi europee che proteggono i diritti dell’Uomo.
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L’"effetto" taglia ogni palla scagliata dal tuo “avversario”. Ogni palla che colpisci segue una direzione diversa dal tuo personale auspicio/volontà.

Puoi anche colpire bene... ma la palla, carica di effetto, non seguirà mai a pieno la direzione impartita dal tuo colpo. Al primo rimbalzo (o anche senza rimbalzo) si creeranno le condizioni terrene per condurla verso una direzione alternativa e non casuale rispetto al tuo “centro”.

Questo effetto è caricato in ogni circostanza emessa dalla regione 3d Antisistemica e governata non apparentemente dal Nucleo Primo (colui che scaglia sempre la “prima palla”, ossia, colui che “serve”).

Il Nucleo Primo “serve” e tu “rispondi” ma, al primo rimbalzo col terreno, la tua risposta (diritto) ti porta a vivere nella concretezza di un campo di gioco a parti invertite:
tu “servi” al Nucleo Primo ma in termini concreti, cioè, di appartenenza.
Il diritto di avere diritti...
È il titolo dell’ultimo libro di Stefano Rodotà… pubblicato alla fine dello scorso anno...

Il tema dei diritti è appassionante e accompagna anche l’evoluzione della nostra società...

La nostra società, specie nel dopoguerra, ha perso l’occasione di costruirsi sulla base di un’ampia e profonda solidarietà nell’ambito della società civile. Si è delegata in modo miope e gretto la solidarietà al potere statale che l’ha trasformata in assistenzialismo. Ciò ha aperto le porte ad una visione degenerante dei diritti…

Ormai, per il solo fatto di esistere, di far parte della società, ho il diritto di avere una serie di diritti (senza necessariamente contribuire).

Non parliamo di doveri, parola ormai quasi scomparsa dal nostro vocabolario e usata solo ancora da qualche vecchio borghese come me. Su questa concezione si basa anche il diritto al salario di cittadinanza o reddito di base che dir si voglia...

Chi crea la ricchezza necessaria?

Quando i fessi che saranno ancora disposti a lavorare si stuferanno, si saranno confiscate e consumate le fortune di chiunque disponga di qualche ricchezza, allora cosa si farà? La risposta l’ho già data ironicamente parlando del tema su un giornale germanico ed è molto semplice. Si reintrodurranno i lavori forzati come ai tempi di Hitler e Stalin. La logica fine per chi si illude di poter avere diritti senza doveri...
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Questo modello di ragionamento è usuale (vecchio e abitudinario) e si basa sull’algoritmo della scarsità di ogni risorsa (sopravvivenza), persino di quelle “risorse della fantasia” (per loro Natura, infinite) come ad esempio il “denaro”.

Se il denaro è l'apparente chiave di tutto, perché è limitato e può essere creato solo da… chi? Ormai nemmeno gli Stati possono creare denaro e la prova è la recente crisi di Cipro, il quale ha dovuto chiedere un prestito internazionale per ovviare alla più che evidente possibilità di fallire.

Il programma LSD (Libero e Sovrano Denaro), di SPS, ribalta questa prospettiva basata sulla limitazione della tua creatività. Tu, in quanto essere Sovrano, hai il diritto di colpire la palla prima del tuo avversario (servizio).

Qualcosa che pone fine alla qualifica indiretta di “servire”, che hai indossato per mancanza apparente di alternativa, e ribaltare il concetto di “servizio”, come quell’atto (essere) che “sceglie di agire secondo intenzione o vera volontà”…

Ma sino a quando non aggancerai le frequenze del Nucleo Primo (consapevolezza), questo atto rimarrà solo ed esclusivamente una utopia e la tua nemesi rimarrà costante nel Tempo (vivrai una sorte di “notte eterna” corrispondente alla parte negativa di un ciclo infinito, proprio come l’effetto avviluppante ed ipnotico derivante dal campo magnetico d’azione di un incantesimo).

Quale "dovere" dovresti onorare, venendo al Mondo?

Quello del conoscerti a fondo. Tutto il resto è “fumo negli occhi”.

Difficile a credersi, vero?

Sino a quando i “professoroni, gli esperti, i governanti, la classe degli intellettuali, l’educazione, etc.” ti convinceranno che il tuo dovere è quello di consumarti a lavorare, al fine di contribuire al sostentamento dei tuoi diritti, allora, campa cavallo che l’erba cresce (loop ipnotico).

Se il lavoro è un qualcosa che svolgi secondo passione e che scegli di fare, allora, va benissimo (sempre con moderazione, però, altrimenti diventa un focolaio di disattenzione, attaccamento ed “effetto tagliato”), ma il contrario è solo "pericoloso" per il tuo equilibrio, che non hai ancora... ma verso il quale auspichi muoverti/trovare (equilibrio itinerante).
Il gioco delle parti è fatto di un “nulla a cui dai forma”. In mano non hai mai realmente nulla, ma solo una serie di desideri manifestati o non manifestati.

Ciò che "non hai ancora" è ciò che già sei, in potenziale. È, però, come dire che “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”; manca l’armonizzazione della tua frequenza con quella di emissione del tuo “desiderio”. È come essere “separati in casa”. È come dire che “la testa non sa quello che le mani fanno” (e viceversa).

Qualche giorno fa "nonno" Napolitano ha tuonato all’insegna del diritto di ogni individuo ad essere trattato con dignità in ogni circostanza, alludendo in quel caso alla questione del sovraffollamento delle carceri italiane. Parole sacrosante, per carità.

Tuttavia, come mai non si è egli espresso nella stessa maniera per ogni altra circostanza “analoga”?

Perché il complesso umano è un “collo di bottiglia” quando si esprime attraverso una struttura 3d, come quella relativa al linguaggio, derivante da un processo mentale immerso nel pieno controllo indiretto, frutto della residenza stanziale nel paradigma 3d.

La richiesta di “indulto e amnistia” fa letteralmente a “botte” con tutto ciò che in Italia “non va”. Ad esempio…

Hai un parente disabile? Vai in pensione più tardi.
La riforma Fornero ha escluso dai contributi figurativi i giorni utilizzati per assistere congiunti con disabilità.

Dopo il dramma degli esodati e la beffa per i donatori di sangue, la riforma Fornero mostra un altro nervo scoperto che rischia di compromettere il futuro di numerosi lavoratori. Il dispositivo varato dall’ex ministro del governo Montiprevede infatti la possibilità di accedere alla pensione anticipata per chi abbia raggiunto un tetto minimo di contributi versati:

42 anni e 2 mesi per gli uomini, 41 più due mesi per le donne.

Ed è proprio qui che emerge la magagna. In base a quanto stabilito dalla riforma Fornero in questo conteggio, cioè tra i cosiddetti contributi figurativi, vengono inclusi esclusivamente i giorni di assenza legati a leva, malattia, infortunio e cassa integrazione. In sostanza sono escluse tutte le altre fattispecie tra cui, oltre alle donazioni di sangue, anche chi non ha lavorato in quanto ha beneficiato della legge 104/92 che garantisce i permessi retribuiti per prestare assistenza a un congiunto disabile.

Si tratta quindi di 3 giorni al mese che, calcolati nell’ambito di un’intera vita lavorativa, diventano circa ventiquattro mesi. Questo nervo scoperto della riforma Fornero costringerebbe quindi, a meno che non venga varato al più presto un intervento normativo ad hoc, un esercito di persone a posticipare la pensione di due anni.

Un danno e una beffa allo stesso tempo, poiché al momento della scelta i cittadini non erano a conoscenza dell’inghippo e magari avrebbero agito diversamente, decidendo di far assistere il congiunto da qualcun altro per usufruire invece della pensione anticipata...
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Nelle 3d polarizzate negativamente, ossia, dove esclusivamente si sopravvive, si deve sempre scegliere. La scarsità non permette di fare altro. La coperta è sempre troppo corta. Eppure:

in Italia è strategico difendere la piattaforma industriale che fa ancora del Paese l'ottava potenza mondiale.
Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di General Electric Italia.

L’Italia è l’ottava potenza mondiale in una scala di valori opportunamente studiata per non apparire direttamente, nemmeno agli occhi dei cittadini stessi.

È come prendere un foglio di carta ed avvicinare gli angoli:
se li avvicini, le estremità si toccano.
Se le estremità corrispondono al concetto lineare di:
potenza mondiale (forza)
decadenza economica (debolezza)…
Allora:
quando i due estremi vengono quasi a coincidere è solo una terza forza che ha la possibilità di decretare ad hoc quale aspetto debba apparire ed essere valorizzato in qualità di volano per gli scopi della stessa forza.

Se il foglio rimane disteso (lineare) è sin troppo evidente che uno stato ed il suo opposto, non possono coincidere.

Per cui, si comprende come le 3d siano un piano apparentemente lineare ma, in realtà, punto d’incontro di una infrastruttura sottile, che “serve palle tagliate” alle quali tu rispondi con volontà ma ottenendo effetti inversi.

Una nazione che corre il rischio di fallire ed allo stesso Tempo è l’ottava potenza mondiale, evidenzia il fatto che questa narrazione 3d segue un copione “non locale”, quantico nella sua valenza intima (il massimo è toccato dalla potenza/debolezza contemporanea incarnata dagli Usa)...

Il Mondo è stato drenato dalla Magia, proprio perché in questa maniera tu non riuscissi più a seguire il processo creativo in toto. Conosci e vedi solo dei pezzi della tua capacità d’interazione…

Ma la “chiave” ti manca.

Tutto lavora per "tagliare la palla" che dovrai colpire, in maniera tale che sarai tu a compiere per intero il "lavoro".

Lorenzin, Welfare da sostenere soprattutto in crisi economica.
È proprio nei momenti di crisi economica che cresce il bisogno di welfare da parte dei più deboli:
il welfare va dunque sostenuto, non demolito.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
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La “crisi” c’è, per cui perchè allora accade questo, ad altre coordinate?

Olanda, addio allo stato sociale.
Il Re ha annunciato ai sudditi la fine del welfare state.
Nonostante un anno di recessione, l’Olanda è un Paese ricco, la quinta economia dell’Eurozona, tripla A di rating per Standard & Poor. Eppure tutto questo non ha risparmiato agli abitanti dei Paesi Bassi il mesto discorso annuale di Re Gugliemo al Parlamento, con il quale ha annunciato in sostanza ai suoi sudditi la fine dello stato sociale.

Addio welfare, il futuro dell’Olanda è una società di partecipazione, con rete di assistenza sociale pagate dai cittadini, e aiuti ridotti da parte del governo.

Non si tratta di un evento isolato per l’Olanda, che negli ultimi anni aveva già smantellato prima le indennità di disoccupazione e poi i sussidi sanitari…

“Il classico welfare si sta lentamente ma inesorabilmente evolvendo in una società della partecipazione, nella quale i cittadini devono prendersi cura di se stessi, ed è la società civile a dover ideare soluzioni per questioni come la cura degli anziani”.

Insomma, è come se il Re avesse detto ai cittadini: non contate più su di noi per il vostro futuro previdenziale. E già molti hanno indicato l’Olanda come il modello da seguire, soprattutto per le dissestate economie del Sud Europa (Italia compresa).

La vera novità – come sottolineato da tutti gli osservatori – non sono i tagli:

tutti gli stati europei stanno affrontando una riduzione del budget e della spesa sociale. Il dato importante è che queste misure non vengono presentate come una spending review da sopportare in un tempo di crisi, in attesa di congiunture migliori, ma come un cambiamento strutturale del modello di paese e di società…
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E i tuoi “diritti” a fronte dei tuoi "doveri"? Tu lavori tutta la Vita (dovere) e poi?Har. Har. Har (la senti la risata modello oltretomba?)...

Occhio all’effetto della palla…

Wto: rubo ai poveri per dare ai ricchi.

C'è baruffa nei negoziati del Wto che preparano la Conferenza Ministeriale di Bali, e il conflitto in atto mostra come le regole del Wto per il settore agricolo permettano ai paesi sviluppati di continuare a beneficiare di alti sussidi, penalizzando al contempo i coltivatori dei paesi in via di sviluppo.
La sicurezza alimentare costituisce una delle questioni chiave tra quelle oggetto di negoziato al Wto in preparazione della Conferenza di Bali di dicembre. Per i paesi in via di sviluppo, la sicurezza alimentare e la sopravvivenza dei coltivatori sono le priorità assolute.

Ridurre, e tendenzialmente eliminare la fame nel mondo è uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Mdg) adottati dai Governi delle Nazioni Unite. Nei negoziati attualmente in corso a New York per la formulazione di questi obiettivi, la sicurezza alimentare, la nutrizione e l'agricoltura costituiscono uno dei principali gruppi di questioni sul tavolo...

Il Paesi in via di sviluppo che fanno parte del G33 stanno chiedendo che ai loro governi sia consentito di acquistare cibo dai propri piccoli coltivatori e che questi alimenti possano essere stoccati senza incorrere nelle limitazioni e nelle regole disposte dal Wto in tema di sussidi all'agricoltura.

Alcuni governi stanno progettando piani di distribuzione gratuita o a prezzi ridotti da meccanismi di incentivazione statale a favore delle famiglie più povere.

Tuttavia, le loro proposte stanno incontrando una forte resistenza, principalmente da parte di alcuni paesi sviluppati, e specialmente gli Stati Uniti d'America, la cui posizione ufficiale è quella per cui simili politiche "creerebbero un enorme circolo vizioso per meccanismi di sussidio potenzialmente illimitati aventi effetti distorsivi sul commercio".

Lo scontro in atto costituisce un esempio lampante di come le regole sull'agricoltura previste dai trattati del Wto favoriscano i paesi più ricchi penalizzando i paesi in via di sviluppo, e specialmente la parte più povera delle loro popolazioni.

È ben noto che i più grandi meccanismi di distorsione nel sistema degli scambi internazionali si trovano proprio nel settore agricolo.

Ciò deriva dal fatto che i paesi più ricchi chiesero, ed ottennero, nel 1950, una forma di esenzione dalle regole introdotte con il General Agreement on Tariffs and Trade (GATT), ossia l'antesignano dell'attuale Wto.

A tali paesi fu consentito di dare alti sussidi ai propri agricoltori, e di mantenere sistemi tariffari molto alti come barriere alle importazioni. Ciò accadde a scapito dei paesi in via di sviluppo, che in campo agricolo godono di un forte vantaggio competitivo.

Quando il Wto fu fondato, si giunse a un nuovo accordo agricolo che, fondamentalmente, consentì di mantenere questo forte sistema di protezione.

I paesi sviluppati furono solamente obbligati a ridurre i loro "sussidi distorsivi" del venti per cento, ma poterono cambiare la natura di tali sussidi, che furono inseriti nella "Green box" che poteva contenere incentivi definiti "non distorsivi o minimamente distorsivi".

Una più ampia modalità di misurazione dei livelli di protezione dell'impresa agricola, nota come "stima del supporto complessivo", che è utilizzata dall'Ocse, mostra come i sussidi all'agricoltura dei paesi membri sviluppati siano cresciuti dai 350 miliardi di dollari del 1996 ai 406 miliardi del 2011.

Gli effetti di queste mai interrotte politiche di sostegno sono stati devastanti, per i paesi poveri. Prodotti alimentari venduti sotto il costo di produzione continuano a inondare i paesi più poveri, spesso mangiandosi redditi e livelli di sussistenza dei produttori e delle famiglie locali.

Ironicamente, la maggior parte dei paesi in via di sviluppo sono nella condizione di non poter utilizzare le stesse politiche di sostegno.
Tra i paesi che sono oggi a rischio di superamento della soglia di Ams, o del livello massimo della soglia del "de minimis" c'è l'India. Il Parlamento indiano ha appena approvato una legge che dà diritto ai poveri (ossia ai due terzi della popolazione indiana) ad ottenere cibo da un programma di intervento governativo che prevede l'acquisto del cibo dai produttori locali.

Ma la stima di 20 miliardi di dollari che il governo indiano ha in programma di spendere annualmente potrebbe eccedere le soglie Ams e "de minimis", perché l'India, al momento dell'entrata in vigore delle regole del Wto, non aveva in atto programmi di incentivi significativamente grandi.

Altri paesi in via di sviluppo che attualmente forniscono sussidi ai propri agricoltori ed ai consumatori poveri, come Cina, Indonesia e Thailandia, potrebbero anch'essi, un giorno, trovarsi in una situazione di non conformità agli accordi del Wto.

Per i paesi più ricchi, che stanno pagando un totale di 407 miliardi di dollari all'annuo sotto forma di interventi di sussidio ai propri agricoltori, vietare ai paesi più poveri la possibilità di adottare la stessa politica nei confronti dei propri piccoli coltivatori è realmente una delle peggiori forme di discriminazione e ipocrisia.

Che la controversia in atto possa essere risolta in modo equo prima della prossima Conferenza di Bali è tutto da vedere.
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Tennis:

lo scopo del gioco è colpire la palla per far sì che l'avversario, posto nell'altra metà del campo da gioco, non possa ribatterla dopo il primo rimbalzo o battendola finisca con il commettere fallo…
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Nelle 3d accade di meglio. Si aggiunga, infatti:

lo scopo è quello di permettere di colpire la palla, ma calcolando l’effetto combinato tra effetto e colpo di risposta, affinché si realizzi l’intento di chi “serve” e non la volontà di chi “risponde”.

Nella tua realtà 3d il tutto si traduce in:
convinzione di fare tutto da solo
apparenza del tuo sforzo (diritto/dovere)
inversione del tuo “desiderio”
cecità relativa al disegno globale in corso.

L’effetto applicato alla “palla” è un qualcosa che non appare, ma il cui “peso” è estremamente consistente in termini di potenziale. Qualcosa “il cui effetto concreto è non ancora esistente” e che autorizzi tu indirettamente/direttamente, a manifestarsi nel Mondo.

Le 3d sono anche un ring, ma non solo un “ring”…

La sopravvivenza porta a competere.

La guerra è una competizione.

La guerra è tutto ciò che manifesti cedendo all’illusione di "essere a termine".

Allora, ogni tuo simile si colora come una potenziale interferenza, dal punto prospettico del tuo programma egoico.

Tutto diviene scarso.

Compresa la tua consapevolezza e la tua “memoria”…

Riparti da te stesso.

Dipende da te.

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2013
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/10/il-diritto.html#more

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