1,1,2,3,5,8,13,21 ... Usa sempre quello che sostieni contro di te, perché spesso tutto quello che ti contraddice, è la realtà! Te ne sei accorto? hehehe *7*7*7* Explosive mit Kerosene!!! I'm not a man, i'm a ']['.]\]'.']['. F.W.Nietzsche
Lo Stato del New Hampshire crede alla testimonianza degli Hill. Non un segmento della società ma uno Stato democratico della più grande federazione democratica del Mondo, gli Stati Uniti d’America. La tranquilla Portsmouth da allora non è più solo la città più importante del Nuovo Mondo. Le creature extraterrestri responsabili della cattura degli Hill, 51 anni fa, mentre atterravano videro ciò che vediamo oggi grazie alle mappe digitali sui nostri i-Pad Apple. La celebre serie televisiva X-Files degli Anni Novanta, con gli agenti speciali dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully, ci ha fatto sognare una verità mai ufficialmente rivelata. Il paranormale ha poi rovinato tutto. I racconti degli astronauti sovietici e americani nello spazio orbitale e sulla Luna, distorti dagli effetti del “mal di spazio”, hanno contribuito a condire la melassa della disinformazione. “Queste storie si sono svolte sul suolo americano – fa notare David Watters – e il New Hampshire offre il suo contributo. Tutto questo è una parte importante della nostra cultura”. La storica targa di Stato parla chiaramente del “first widely-reported UFO abduction report in the United States”. Dal 2009 l’Università del New Hampshire conserva documenti, articoli, registrazioni, filmati e il busto di un extraterrestre chiamato Junior che Betty Hill amava mostrare al pubblico (la foto è nel libro “Captured!”) unitamente al suo vestito apparentemente contaminato da una misteriosa sostanza durante il rapimento alieno.
“Non sappiamo da dove vengono – rivela la Marden – né perché sono qui ma immagino quale l’impatto sociale, politico, economico e religioso vivrebbe la Terra se questa verità storica fosse resa pubblica”. Chissà che fine farebbe la crisi finanziaria mondiale del debito pubblico e privato! Tutto questo mentre l’Italia celebra l’evento didattico-scientifico “La notte dei ricercatori”, pubblici e privati, che scendono in campo nelle nostre università e nei nostri laboratori per una corretta e comprensibile promozione (speriamo non autoreferenziale per ingrassare il politico di turno!) della cultura e dell’impresa scientifica e tecnologica in Italia (le nostre sole “armi” per far crescere alle stelle il Pil del Belpaese e salvarci dal baratro) in uno sforzo davvero titanico per la nostra Nazione, patria dell’energia e della ricerca sub-nucleari, costretta a (far) vivere l’ennesima caccia alle streghe.“Stiamo imparando a distinguere tra attualmente impossibile e assolutamente impossibile. Questo – scrive Tommaso Maccarano sulla rivista “Le Stelle”(n°105, Aprile 2012) – ci dovrebbe permettere di evitare affermazioni drastiche che potrebbero poi diventare fonte di imbarazzo”. Come quelle fatte in passato da alcuni famosi scienziati e filosofi del rango di Auguste Comte che nel 1835 si sbilanciò con un’affermazione abbastanza categorica. “Disse che non avremmo mai potuto in alcun modo studiare la composizione chimica delle stelle. Da bravo filosofo positivista era convinto che avremmo potuto capire la natura della materia che componeva le stelle solamente se l’avessimo potuta analizzare in laboratorio. E pensare che le basi per smentire Comte erano già state gettate vent’anni prima dagli studi di Fraunhofer, che aveva ripreso il metodo di Newton di scomporre la luce solare con un prisma e aveva notato le righe di assorbimento nello spettro del Sole, classificandone più di 500!”. Quindici anni dopo l’affermazione incauta di Comte divenne chiaro a tutti che le righe di assorbimento erano dovute alla presenza di alcuni elementi chimici nell’atmosfera del Sole: Idrogeno, Elio, Ossigeno, Sodio e Ferro.
Certamente non passando contemporaneamente da entrambe! Una particella, invece, può passare da entrambe, come dimostrano gli esperimenti di interferenza condotti inviando elettroni verso un rivelatore e frapponendo uno schermo con una doppia fenditura”. La fisica quantistica ha permesso la realizzazione e la commercializzazione diffusa di computer portatili che solo alcuni fa appartenevano ancora al regno della fantascienza di Star Trek! “Ciò che sta emergendo come particolarmente interessante è che il fenomeno non è circoscritto alle sole particelle elementari. Il comportamento ondulatorio della materia (che ben spiega i fenomeni d’interferenza) è stato infatti verificato, sempre con l’esperimento della doppia fenditura, anche con molecole complesse come i fullereni (C60 e C70), i fluorofullereni, composti da 60 atomi di carbonio e 48 di fluoro, e anche con oggetti di scala mesoscopica (correnti elettriche in nanocircuiti)”. Qual è dunque il limite dell’applicabilità delle leggi quantistiche che sembrano continuamente ridefinire il concetto di possibile e impossibile? “Forse quello in cui diventa inevitabile la decoerenza che deriva dall’interazione del sistema con il mondo circostante e che distrugge quella sovrapposizione di stati caratteristica dei sistemi quantistici. Non è chiaro tuttavia se esista un limite oltre al quale la decoerenza diventi inevitabile.
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