"Nodo" di/in un albero.
La precisione è la condizione per capire il senso delle cose. Eppure essa, da sola, spesso non ci spalanca le porte del significato. Esso resta in parte celato dentro le cose e le rappresentazioni delle cose…
Giovanni Garroni
"La precisione va affilata", essendo/facendo parte di una multi struttura, che discende e ascende allo stesso Tempo...
Questa domanda retorica è un loop, a sua volta, ossia: non v’è “scampo” senza un punto esterno di triangolazione (livello superiore panoramico).
Ma, (1) occorre essere consapevoli dell’esistenza del loop, altrimenti non si sentirà nemmeno l’esigenza del “punto esterno” e (2) tutto ciò che si genera all’interno del loop risente del loop stesso, cioè… (3) il loop è una realtà (non percepita, scordata) nella realtà (percepita, molto spesso, come “ria, crudele, affilata come una lama di rasoio, capovolta”).
All’interno di un simile contesto, ha ancora senso parlare di libero arbitrio, libertà, evoluzione, etc.?.
Senza l’aggancio consapevole, presente, centrato e sovrano (Fede) verso se stessi ed alla Natura Frattale del Tutto… no, o meglio: sì e no allo stesso Tempo (ma ad un sottolivello del livello di contenimento).
Ergo: non è sufficiente una condizione, quando mancano le altre – ma, allo stesso Tempo – quando manca il senso generale del panorama, è sufficiente l’analisi frattale di un dettaglio, al fine di ricomprendere il senso generale del panorama.
Ma non è affatto semplice, per via della “non presenza manifesta delle forze interferenti", presenti nelle 3d (gerarchia, Nucleo Primo e sua gerarchia).
“Occhio non vede, Cuore non duole”: se non vedi non ci credi.
Risultato? Un "nulla di fatto" che, nel paradigma attuale, corrisponde alla sua perpetua continuazione sullo "sfondo" (dominante) della tua esperienza d'essere ("crescita" orfana del terzo stato e, dunque, ridotta d'ottava... come la "legge di Liebig" dimostra pienamente):
la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, madalla disponibilità di quella più scarsa...
Link
La "disponibilità della risorsa più scarsa", disegna un vertice di controllo, all'interno del livello di auto installazione (contenitore)...
Hai voglia ad applicare l’Analogia Frattale se tu parti (sei) da un contesto proprio di questo tipo (immobilismo da contenzione).
Grande è stata ed è la strategia applicata al Globo intero, da parte del Nucleo Primo:
sfilarsi progressivamente nel Tempo e convincere, poi, della propria “non esistenza”. In che modo? Avendo molta pazienza e lungimiranza e non lasciando nulla al caso (avendo mantenuto integralmente la “memoria della conoscenza", proveniente dal Mondo degli Antichi).
Il Tempo è un velo (fiume) che trascina (via) con sé, con il proprio moto incessante, tutto quello che non è sedimentato in maniera “completa”, caratteristica divenuta estremamente rara nel Mondo attuale. Ma, non solo, anche ciò che è “ben radicato”, nel Tempo, è destinato a “scivolar via” (corrosione 3d), per tutta una serie di “fattori ambientali” propizi allo smarrimento, alla perdita di memoria, etc. nonchè, alla "conservazione per contrasto di trasmissione" del duplice stato ubiquo locale/non locale di:
vero e falso in condizione sovrapposta, gerarchica e multi funzionale (terzo stato)...
La precisione è la condizione per capire il senso delle cose. Eppure essa, da sola, spesso non ci spalanca le porte del significato. Esso resta in parte celato dentro le cose e le rappresentazioni delle cose…
Giovanni Garroni
"Aprire gli occhi", significa... “mettersi in una posizione strategicamente migliore, rispetto all’essere solo immersi nel fiume impetuoso del Tempo”; trovare un “luogo” dal quale poter trarre altri significati, rispetto all'evidente corrodersi nell’ambiente 3d, attualizzato eternamente per “disgregare sul posto” (dare ed avere = loop).
Le 3d sono anche un “programma, scambiato per altro, a causa di una mono visione della sua valenza nidificata” (dipende dall'osservatore). Le 3d e le sue strutture, fanno parte di altri macro dispositivi multi dimensionali, “troppo grandi per essere (ri)compresi nel proprio campo percettivo/auto conoscitivo”.
Per questo motivo, logicamente, esiste la capacità frattale sia della singolarità che dell’insieme, che vanno a formare/seguono una multi struttura a “specchio/riflesso”. L’ordine superiore del tutto è più complesso, rispetto a ciò che caratterizza le 3d? Si e no: dipende (terzo stato quantico) da una serie di innumerevoli fattori, infatti… “può accadere di tutto” e un bimbo di 8 anni può battere il proprio maestro di scacchi, ad esempio.
"La palla è rotonda": tutto può accadere.
La serie degli ultimi articoli di SPS è stata molto intensa e rotante attorno al concetto quantico/reale di “1 e 0” contemporanei; la condizione descritta dagli “stati sovrapposti”, postulata dalla meccanica quantistica, alla quale SPS sta trovando il modo di “dare un senso di concretezza fisica”, intuendo che questa combinazione di stati (sovrapposizione, miscela) è, a sua volta:
sia un nuovo stato fisico (stato di ordine inferiore)
sia una ricombinazione degli altri due stati (stato di ordine superiore)
inferiore e superiore, allo stesso Tempo.
Se dovessi rappresentare, tramite una bozza schematica, questo concetto, lo potrei fare in questa maniera (inserendomi nella struttura a scorrimento della ricombinazione energetica):
Le combinazioni sono rispecchiate frattalmente dalle forme neuronali, delle radici, dei fulmini, delle formazioni cosmiche, delle città moderne, delle coste terrestri, etc., che Mandelbrot osservò, in quanto effetto più immediato della “non presenza” direttamente osservabile, proveniente dalla (ri)combinazione proattiva dell’energia (possibilità che ingloba tutto).
Queste formazioni intelligenti, rispondono alla presenza dei livelli “sopra e sotto”, a tutto quello che accade, per cui “dipendenza e indipendenza” si confondono, pur rimanendo allo stato di confini ma non di limiti. Ossia:
il "tutto" è plasmabile, modellabile, “editabile”… da ogni presenza/essenza, che si auto ritiene (ancora) in grado di poterlo fare/essere. Il "tutto" è una formazione d'insieme, che si auto genera ed auto regolamenta, in maniera continua (fluidità, retroattività, proattività, etc.), all'interno del quale... può avvenire qualsiasi (ri)combinazione, sufficientemente forte da rompere i legami covalenti tra "sistemi, Mondi, dimensioni, singolarità, etc.".
Utile è... l'osservare come la spinta alla auto trasformazione giunga dal "basso"... Dai livelli che scelgono di andare "oltre" alla legge di conservazione dell...
Il terzo stato è sia fisico (costituisce la posizione di “dipende”) che etereo, ossia, ha funzione di “nodo” (occhio), dal quale partono a loro volta i tre sotto stati dipendenti, in una catena infinita (per questa configurazione mentale) di “conseguenze, effetti collaterali, decisioni, possibilità, limitazioni, apparenze, etc.”.
Nodo in sezione
Il "nodo" è una congiuntura trasversale, orizzontale, verticale: una porta, un occhio, un canale, la possibiltà espansa e frattale della Creazione, l'uscita dal buio verso la luce, la continuazione ed il rinnovamento, il loop, tutto allo stesso Tempo, etc. ...
Il terzo stato raffigura la “posizione dello sciamano”, dalla quale è possibile eseguire la “divinazione del futuro”, a partire dalla comprensione della direzione vettoriale (polarizzazione) contenuta e caratterizzante il “presente”, l’ora, l’eterno “adesso”:
essere nel Mondo... ma non del Mondo.
A cosa “serve” fisicamente, dunque, il terzo stato?
Ad operare nell’infrastruttura ordinata del "possibile", in maniera “magica”:
tramite il terzo stato si accede alla dimensione "magica" di ogni livello.
Per questo motivo è stato “cancellato apparentemente” dal Nucleo Primo a livello (Anti)Sistemico:
il terzo stato rappresenta la porta d’uscita/ingresso dal/nel livello di contenimento 3d attuale.
Dove “porta”? Dipende:
ancora nelle 3d (voltar pagina)
oltre le 3d (evaporazione).
Dipende dal “grado” di colui che varca la soglia (corrispondente al confine dell’attuale “ordine”, permesso dal libero arbitrio di assegnazione che, dunque, non corrisponde alla facoltà di poter fare/essere tutto ciò che si intende/vuole, bensì… che incarna una "limitazione sensata della possibilità" – ossia – l’esatto contrario rispetto a quello che è stato tramandato nel corso del Tempo deviato).
Il “libero arbitrio” è, in questa veste, il frutto artificiale di una terminologia applicata (interfaccia), tendente a identificarlo con una “massima”, in luogo di una “verità scomoda per le forze di occupazione dell’inconscio umano”.
A questo punto mi fermo… perché ho accusato una fortissima “emozionalità”, non ben precisata e precisabile. È un “segno” e, come tale, lo rispetto.
SPS continua domani.
Nel frattempo... ho messo insieme delle citazioni da “Prospettiva Vita” che, per il modo particolare - inerente alla sua creazione - rientra pienamente nell’ambito d’attualità descritto anche da questo articolo.
Nella fattispecie, le tre citazioni rientrano nel discorso dei “centri decentrati o periferici”, dell’elasticità del libero arbitrio e di una prospettiva più espansa, relativamente alla capacità media singolare dell’auto osservarsi in un modo piuttosto che nell’altro e/o (novità)... in entrambi i modi contemporaneamente (modalità “ascensore”, essendo il terzo stato direttamente derivante dai “nodi” della struttura energetica organizzata, che può essere (ri)salita e/o (ri)discesa, in funzione del proprio livello di “Presenza”).
"L’abito non fa il monaco" = il terzo stato è sia fisico che etereo e, nella sua veste meno apparente (eterica), è una “porta” solitamente molto ben celata dall’apparenza stessa, che lo ricopre/riveste, pur mantenendo interamente immutate le relative proprietà (come una sorta di Giano bifronte)…
Per chi lo intendesse, attraverso Viva Presenza… una buona lettura.
Nell’ampio bacino del tempo ci muoviamo con gambe malferme; tentiamo di sollevarci dando luogo ad un mulinello di tentativi e di circoli d’energia. In questo né volo né cammino smarriamo il senso ed il significato del puro succo esistenziale dell’essere in vita: vorticare. Quando il tempo muove le sue ali con rinnovata decisione per vie cosmiche ed originarie, remote e pur tuttavia sempre attuali, gli uomini vengono travolti dalle onde del cambiamento. Proprio quello che stava per accadere al mondo direttamente percepito di Dune e dei microcosmi di ogni macrocosmo e dei macrocosmi di ogni microcosmo. Le dimensioni dell’esistenza si ripiegavano entro se stesse, partecipando attivamente alla concertazione degli eventi; talune come silenti testimoni, talaltre come ruggenti attori, il tutto all’insegna di un’alternanza temporale frutto delle illusioni dei sensi e del campo gravitazionale del globo. Ampie volute di sottile fumo proveniente dai centri periferici dell’uomo s’elevavano per gli spazi in rinnovata vibrazione, danzando al ritmo di una ascendente sete di aspirazioni superiori. Il luogo e lo spazio concertavano, disegnavano, evocavano nuove possibilità per espandersi verso il richiamo della luce, verso gli scenari aperti della multidimensionalità ed il senso o il sogno di un impeto scritto nella struttura intima del Creato.
Tutto appariva magico, diverso, rilucente. I riverberi onirici percorrevano il suolo senza timore di svanire, non più come ombre dipendenti dalla presenza/assenza del Sole…
L’accelerazione del Tempo
- Figlio, stai per comprendere ogni valenza agganciata alle tue capacità espanse. Devi sapere che il Libero Arbitrio è come un Raggio che descrive uno Spazio, che tu puoi interamente riempire con la tua Crescita Omnicomprensiva. Ma, questo Spazio è elastico. Se tenti di oltrepassarlo volontariamente Egli ti respingerà verso il Centro, che corrisponde ad un altro Spazio in cui sei soggetto alle Legge dei Cicli Armonici Inferiori. In quello Spazio nello Spazio, vivi l’esperienza della Caduta, del Dolore, della Vibrazione legata all’Educazione di Te Stesso. Esso corrisponde ad un Centro che è periferico alla crescita ma che contribuisce a fermare la spinta dell’elastico dello Spazio più grande del Libero Arbitrio. Capisci? Nulla è per caso. Tutto è opportuno. È solo mantenendo il Centro della Consapevolezza che potrai muoverti dalla periferia che corrisponde ad un centro inferiore verso il centro superiore che percepisci come periferia. È tutto esattamente all’inverso. Ora ti descriverò cosa succede sulla Terra di terza dimensione, nel vecchio Mondo. Agganciare questa Verità ti condurrà a varcare il tuo spazio assegnato dal Libero Arbitrio.
- Padre, penso di averlo già varcato. Comprendo quello che vuoi dirmi.
- Non tornare a vivere d’Illusioni. Le vecchie Sinapsi che porti con Te non sono ancora state trascese; credimi. Fermarti a questo punto, credendo di sapere, ti può far cadere da molto più in alto e basta. Potresti farti molto male. Non si smette mai di crescere. Hai percepito il Soffio della tua Anima: ora devi compiere altri passi necessari.
- Ho compreso. Ti ascolto.
Dilatati tra le Dimensioni. Immemori. Saturi della Vibrazione che comanda, della densità che si evidenzia. Come palloncini sempre più pesanti o il rientro nell’atmosfera di una navetta spaziale. Nella gravità che cancella la memoria, nel tempo che allontana dalla sorgente, nell’ignoranza della luce sempre più fioca. Fuochi opachi nella notte. Sogni traslucidi in un reame che accoglie come un Fiore aperto l’Insetto che si affida ai suoi colori. Anime senza fine, senza tempo, solitarie o gemelle, in famiglia o gruppi, unite o divise; nella diversità si focalizza la forza evolutiva del tutto. Diversità che tende all’unione, alla matura sensazione di essere molto di più. Tra le onde dell’Ego e gli echi del Cuore, a udire e suonare una Sinfonia di rara perfezione; accomunati da un soffio magico di familiare presenza. Tra ali di mancanze e schiere di opportunità. Caduti dall’alto per esperienziare, al fine di crescere tutti insieme al principio primigenio. Scintille divine di bellezza innata solo nascosta alla comprensione. Allungati nel gioco esistenziale della Vita. Dormienti nella ritenuta veglia. Appesantiti dal sonno diurno mascherato dai sensi. Come pesi, sempre più giù… Adagiandosi al fondo, al Luogo che volevamo visitare e comprendere, che avevamo sempre visto solo da tanto lontano, con un pizzico di curiosità. Paracadutati entro un respiro affannoso, in corpi rigidi, solennemente fragili, senza eternità, adatti ad ispezionare, scandagliare, percorrere lande di natura stellare incontaminata. Goffamente, gli Albatros Umani si alzano sui propri arti e scoprono la Volta Celeste che una volta li vedeva brillare di viva Intenzione. Attraverso occhi nuovi, limitati, ne scorgono a malapena le prime sembianze e qualche lacrima di nostalgia cade, prodotta dai corpi biologici ma mossa dall’Essenza di un tempo che ascolta senza più poter comandare ma solo Sperare…
L’accelerazione del Tempo
Le Spire della Creazione prepararono Mondi Perfetti in attesa della Discesa del Principio Vitale capace di comprimere al meglio l’Assoluto, come un frattale miniaturizzato della Ragion d’Essere e dell’Essere Stesso. Mondi Perfetti regolati dalla Dea Natura. Una cascata di Sfere contenenti una Equazione in eterna permutazione, contenente a sua volta la Biodiversità più Assoluta e la Speranza del Ritorno a Casa, alla Casa del Principio Unico e Primigenio Trasmutato Interamente in Luce che ha Nome.
"Io" stava intessendo l’Arazzo dei Cieli, quando si accorse che le sue Sfere avevano smesso di Espandersi in alcune direzioni; lo comprese da come l’Energia iniziò a dare luogo a Vortici e spinte di ritorno. Come correnti in un fiume che giunge presso una chiusa, una deviazione o il Mare aperto, l’Energia descriveva moti e proprietà difficilmente comprensibili. Si poteva assumere quei movimenti a singhiozzo, recalcitranti o imbizzarriti quasi come se fosse Emozione o Gioia o addirittura Allegria. Un’ondata di ritorno scoprì fugacemente qualcosa di mai nemmeno immaginato. "Io", trasferì la sua Consapevole Presenza attorno a quel qualcosa che andava e veniva come una Boa in aperto Oceano. Aveva raggiunto una Solida Presenza. Un Centro periferico: uno strano connubio difficilmente inquadrabile da una Posizione tanto vicina. Allora si Allontanò e scorse la Possibilità di quella Presenza. La poteva Immaginare, a questo punto, e qualcosa permeava il Campo Energetico. Comprese di iniziare ad espandersi in un’altra maniera, per Altre Vie. Comprese che lo Spazio Infinito terminava, ma solo se un Simile Concetto risuonava realistico nella Propria Energia, altrimenti ci si poteva perdere in un Infinito senza senso. Una Presenza lo aveva avvisato di ciò e, come un Buon Marinaio che dispiega le vele al Vento, "Io" aveva subito cambiato d’assetto ispirandosi a quelle Nuove Immagini. In breve la sua Espansione, che si allontanava sempre di più dal Concetto espresso da un simile termine, iniziò a Sperimentare un Viaggio nelle proprie verticali profondità; si stava Avvolgendo su Se Stesso e penetrando ed espandendo allo stesso tempo.
Canali energetici nuovi, o mai utilizzati, fiorivano da una Struttura Funzionale simile a quella dei Chakra. "Io" sentiva che il Viaggio, adesso, era all’Interno dell’interno di Quello che riteneva essere il Suo Se Stesso, entro quel novantacinque percento di Struttura Sottile non percepita nella Dimensione Terrestre. La Spinta che lo trasportava traeva forza dal Senso Fine del movimento legato alla sua Immaginazione, alla sua Creatività, alla sua Arte, alla sua estrema vicinanza al Creatore.
In Cosa aveva urtato in precedenza? Nella sua Espansione precedente, un oceano di Entità di Luce viventi era come apparso all’improvviso per Motivi divenuti oramai Manifesti; il suo Campo Vibrazionale fungeva da Potenziometro e la Vita in Ogni Suo Ambito si manifestava secondo Leggi Meccaniche, ovvie, persino Logiche. Inglobava in Sé, ormai, anche la Consapevolezza dell’Esistenza di infinite civiltà, specie, razze, tipologie di funzioni di cui la Creazione era molto ricca. Poteva vedere, sentire, in modi anche inverosimili, comprendere ad ogni tipo di Altezza. Ogni Entità gli offriva qualcosa in cambio della Possibilità di Esistere. Il Motivo stesso di Essere, costituiva già di per sé un ritorno energetico, come un solletico o una sottile corrente che pervadeva tessuti sensoriali nervosi formati o in via di formazione. Comprese che ogni sua Estensione muoveva se stessa in se stessa ed allo stesso tempo era ferma; tutto sembrava in movimento e fermo allo stesso Istante, un Concetto inscritto nella trama delle pagine del Libro della Possibilità. Egli si poteva assumere come in viaggio o già arrivato. Nella seconda modalità, l’Equazione Esistenziale era soppesabile in infiniti modi e dava luogo a Nuove Fantasie da esperire. Da un Punto Fermo iniziava un nuovo spunto di Viaggio. Poteva anche decidere di fermare le Ruote, gli Ingranaggi che ruotavano attorno ai Perni di un Senso Motorio Innato, ma percepiva che un simile Atto non era ancora pienamente Comprensibile nemmeno per Esso. Sembrava più ragionevole Riflettere, soppesare e muoversi, perché c’era un Fine, un Senso Ultimo da Cogliere, una Spinta che, in qualche modo, giungeva ancora per altre Vie.
Si accorse di Essere Polvere Interstellare in lenta formazione e addirittura l’Intero Universo. Tutto assumeva Caratteristiche di Possibilità. Egli era ancora Mattia e "Io" e un Granello di Polvere e il Cosmo Tutto. Persino lo stupore della sua parte umana partecipava ancora attivamente alla sua Grande Avventura. Normalità e fantascienza si mescolavano in lui e, ciò, costitutiva un Processo di Crescita. Si accorse di essere come un Bimbo o un Cucciolo, una Pietra o un Germoglio: meravigliato di Ogni Aspetto che lo Circondava. Allo stesso tempo poteva Scindere la Comprensione delle Cose dal punto di vista Divino e allora diveniva un Creatore, per cui l’Entità di un risultato atteso o sperato era il frutto di una Struttura in Solida Evoluzione. Era come in Attesa di avere un Ritorno molto importante da Analizzare. Probabilmente il Frutto della Creazione. L’Entità misurabile di un Esperimento condotto nell’Unità Scissa in Infinite Parti che concorrevano a Ricomporla.
Dove si trovava quando la sua Consapevolezza abbracciava i panni delle Estensioni Divine? Poteva esserci ancora un Oltre? Un Eterno Gioco di Specchi Illusori? Ciò che lo aveva urtato in precedenza lo poteva anche Testimoniare. Doveva andare in Profondità, se un simile termine aveva ancora senso in quello Stato Dimensionale. Procedendo per modalità sconosciute, si accorse che la Struttura Visibile riscontrata aveva carattere di Regolarità, era Riconoscibile come se stesse girando, in realtà, in Cerchio. La Creazione procedeva per frattali e, concluse, che quella Via portava nuovamente al Piano della Nascita come Individualità che poteva immediatamente percorrere, fermandosi ad Osservare. Espandendosi per Vie esterne aveva incocciato in qualcosa, per vie Interne accedeva alla Vita Ordinaria che, ad esempio, trasportava all’Esterno tramite un Ventre di Donna o un Seme. Tornò allora a percorrere le Periferie Esterne della Crescita e si ritrovò nuovamente in Prossimità di Qualcosa che lo respingeva. Le Sensazioni di Gioia si sprecavano raggiungendo picchi elevatissimi. Una strana Sensazione di Tempi Finali lo pervadeva: di Tempi Meravigliosi che quasi lo facevano pentire di avere già raggiunto.
Comprese che trovare una Porta Comunicativa, in quella Direzione, costituiva l’Instaurare Nuovi Rapporti con i Raggi Creativi che ancora baluginavano senza ulteriormente Espandersi. Il Concetto stesso di Espansione veniva meno, non tanto in termini di sostenibilità energetica, quanto di Partecipazione Attiva alla Crescita della Vita insita nella Creazione. La Vita che conteneva Se Stessa: altra Vita. Ad un certo punto fu chiaro che le Estensioni di ogni Aspetto della Creazione erano simili a quelle di un Nastro di Mobius: percorrendo abbastanza a lungo una Direzione, la cui Manifestazione è stata ad un certo punto Interessata da un Campo Torsionale pari a mezzo giro, era possibile senza Invertire la Direzione giungere nuovamente al Punto d’Inizio.
La Vita che conteneva la Vita in potenzialità e consequenzialità.
Quell’Ostacolo che lo respingeva era il Lato Oscuro che imprimeva un ribaltamento dei Piani, ripartito a cascata nella Creazione più densa. Una Zona ad infinita energia torsionale o Specchio. Un Sistema di Teletrasporto. La Sede che funge da limite o contrasto, un Soffitto o un Pavimento necessari per spingere i Motori della Creazione. Andare Oltre? Certo. Continuando a Scrivere la Trama.
Focalizzando le questioni inerenti la Terra, era facilmente comprensibile come certi fatti, problematiche, fossero in funzione di un Punto Prospettico diversamente accettato. Una simile Funzione descriveva sempre la Forma di un’Onda. Da quale Altezza si decideva o si poteva Osservare? Le Armoniche che spazzavano le Dimensioni del Creato erano d’Infinita Diversità, dando luogo ad un ritenuto guazzabuglio d’Energia in sinuosa conformazione, unione, condivisione, intagliatura; una Sinfonia, in realtà persino Ordinata, di Stringhe costituite dai timbri di fondo della Visione Creativa Emanata in Origine. Un Modello in via plastica di Trasformazione in cui i colori e le caratteristiche d’onda disegnavano le Realtà Prospettiche che s’emanavano dalle Proprie Profondità Vissute. Un Modello, un Giocattolo simile ad una Sfera Magica da Consultare, con il Quale Interagire in maniera biunivoca, interattiva, utile ad Uno o Più determinati Scopi…
La relazione d’onda “Io Sono”
Estratti da “Prospettiva Vita” di Nebuloni Davide
Sono ripartito da me stesso, ed ora è sempre più chiaro che…
dipende da me.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
La precisione è la condizione per capire il senso delle cose. Eppure essa, da sola, spesso non ci spalanca le porte del significato. Esso resta in parte celato dentro le cose e le rappresentazioni delle cose…
Giovanni Garroni
"La precisione va affilata", essendo/facendo parte di una multi struttura, che discende e ascende allo stesso Tempo...
Occhio di Ra/Horus
Domanda: puoi, all’interno di un loop, osservare ed essere conscio dell’esistenza del loop?Questa domanda retorica è un loop, a sua volta, ossia: non v’è “scampo” senza un punto esterno di triangolazione (livello superiore panoramico).
Ma, (1) occorre essere consapevoli dell’esistenza del loop, altrimenti non si sentirà nemmeno l’esigenza del “punto esterno” e (2) tutto ciò che si genera all’interno del loop risente del loop stesso, cioè… (3) il loop è una realtà (non percepita, scordata) nella realtà (percepita, molto spesso, come “ria, crudele, affilata come una lama di rasoio, capovolta”).
All’interno di un simile contesto, ha ancora senso parlare di libero arbitrio, libertà, evoluzione, etc.?.
Senza l’aggancio consapevole, presente, centrato e sovrano (Fede) verso se stessi ed alla Natura Frattale del Tutto… no, o meglio: sì e no allo stesso Tempo (ma ad un sottolivello del livello di contenimento).
Ergo: non è sufficiente una condizione, quando mancano le altre – ma, allo stesso Tempo – quando manca il senso generale del panorama, è sufficiente l’analisi frattale di un dettaglio, al fine di ricomprendere il senso generale del panorama.
Ma non è affatto semplice, per via della “non presenza manifesta delle forze interferenti", presenti nelle 3d (gerarchia, Nucleo Primo e sua gerarchia).
“Occhio non vede, Cuore non duole”: se non vedi non ci credi.
Risultato? Un "nulla di fatto" che, nel paradigma attuale, corrisponde alla sua perpetua continuazione sullo "sfondo" (dominante) della tua esperienza d'essere ("crescita" orfana del terzo stato e, dunque, ridotta d'ottava... come la "legge di Liebig" dimostra pienamente):
la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, madalla disponibilità di quella più scarsa...
Link
La "disponibilità della risorsa più scarsa", disegna un vertice di controllo, all'interno del livello di auto installazione (contenitore)...
Hai voglia ad applicare l’Analogia Frattale se tu parti (sei) da un contesto proprio di questo tipo (immobilismo da contenzione).
Grande è stata ed è la strategia applicata al Globo intero, da parte del Nucleo Primo:
sfilarsi progressivamente nel Tempo e convincere, poi, della propria “non esistenza”. In che modo? Avendo molta pazienza e lungimiranza e non lasciando nulla al caso (avendo mantenuto integralmente la “memoria della conoscenza", proveniente dal Mondo degli Antichi).
Il Tempo è un velo (fiume) che trascina (via) con sé, con il proprio moto incessante, tutto quello che non è sedimentato in maniera “completa”, caratteristica divenuta estremamente rara nel Mondo attuale. Ma, non solo, anche ciò che è “ben radicato”, nel Tempo, è destinato a “scivolar via” (corrosione 3d), per tutta una serie di “fattori ambientali” propizi allo smarrimento, alla perdita di memoria, etc. nonchè, alla "conservazione per contrasto di trasmissione" del duplice stato ubiquo locale/non locale di:
vero e falso in condizione sovrapposta, gerarchica e multi funzionale (terzo stato)...
La precisione è la condizione per capire il senso delle cose. Eppure essa, da sola, spesso non ci spalanca le porte del significato. Esso resta in parte celato dentro le cose e le rappresentazioni delle cose…
Giovanni Garroni
"Aprire gli occhi", significa... “mettersi in una posizione strategicamente migliore, rispetto all’essere solo immersi nel fiume impetuoso del Tempo”; trovare un “luogo” dal quale poter trarre altri significati, rispetto all'evidente corrodersi nell’ambiente 3d, attualizzato eternamente per “disgregare sul posto” (dare ed avere = loop).
Le 3d sono anche un “programma, scambiato per altro, a causa di una mono visione della sua valenza nidificata” (dipende dall'osservatore). Le 3d e le sue strutture, fanno parte di altri macro dispositivi multi dimensionali, “troppo grandi per essere (ri)compresi nel proprio campo percettivo/auto conoscitivo”.
Per questo motivo, logicamente, esiste la capacità frattale sia della singolarità che dell’insieme, che vanno a formare/seguono una multi struttura a “specchio/riflesso”. L’ordine superiore del tutto è più complesso, rispetto a ciò che caratterizza le 3d? Si e no: dipende (terzo stato quantico) da una serie di innumerevoli fattori, infatti… “può accadere di tutto” e un bimbo di 8 anni può battere il proprio maestro di scacchi, ad esempio.
"La palla è rotonda": tutto può accadere.
La serie degli ultimi articoli di SPS è stata molto intensa e rotante attorno al concetto quantico/reale di “1 e 0” contemporanei; la condizione descritta dagli “stati sovrapposti”, postulata dalla meccanica quantistica, alla quale SPS sta trovando il modo di “dare un senso di concretezza fisica”, intuendo che questa combinazione di stati (sovrapposizione, miscela) è, a sua volta:
sia un nuovo stato fisico (stato di ordine inferiore)
sia una ricombinazione degli altri due stati (stato di ordine superiore)
inferiore e superiore, allo stesso Tempo.
Se dovessi rappresentare, tramite una bozza schematica, questo concetto, lo potrei fare in questa maniera (inserendomi nella struttura a scorrimento della ricombinazione energetica):
Le combinazioni sono rispecchiate frattalmente dalle forme neuronali, delle radici, dei fulmini, delle formazioni cosmiche, delle città moderne, delle coste terrestri, etc., che Mandelbrot osservò, in quanto effetto più immediato della “non presenza” direttamente osservabile, proveniente dalla (ri)combinazione proattiva dell’energia (possibilità che ingloba tutto).
Queste formazioni intelligenti, rispondono alla presenza dei livelli “sopra e sotto”, a tutto quello che accade, per cui “dipendenza e indipendenza” si confondono, pur rimanendo allo stato di confini ma non di limiti. Ossia:
il "tutto" è plasmabile, modellabile, “editabile”… da ogni presenza/essenza, che si auto ritiene (ancora) in grado di poterlo fare/essere. Il "tutto" è una formazione d'insieme, che si auto genera ed auto regolamenta, in maniera continua (fluidità, retroattività, proattività, etc.), all'interno del quale... può avvenire qualsiasi (ri)combinazione, sufficientemente forte da rompere i legami covalenti tra "sistemi, Mondi, dimensioni, singolarità, etc.".
Utile è... l'osservare come la spinta alla auto trasformazione giunga dal "basso"... Dai livelli che scelgono di andare "oltre" alla legge di conservazione dell...
Il terzo stato è sia fisico (costituisce la posizione di “dipende”) che etereo, ossia, ha funzione di “nodo” (occhio), dal quale partono a loro volta i tre sotto stati dipendenti, in una catena infinita (per questa configurazione mentale) di “conseguenze, effetti collaterali, decisioni, possibilità, limitazioni, apparenze, etc.”.
Nodo in sezione
Il "nodo" è una congiuntura trasversale, orizzontale, verticale: una porta, un occhio, un canale, la possibiltà espansa e frattale della Creazione, l'uscita dal buio verso la luce, la continuazione ed il rinnovamento, il loop, tutto allo stesso Tempo, etc. ...
Il terzo stato raffigura la “posizione dello sciamano”, dalla quale è possibile eseguire la “divinazione del futuro”, a partire dalla comprensione della direzione vettoriale (polarizzazione) contenuta e caratterizzante il “presente”, l’ora, l’eterno “adesso”:
essere nel Mondo... ma non del Mondo.
A cosa “serve” fisicamente, dunque, il terzo stato?
Ad operare nell’infrastruttura ordinata del "possibile", in maniera “magica”:
tramite il terzo stato si accede alla dimensione "magica" di ogni livello.
Per questo motivo è stato “cancellato apparentemente” dal Nucleo Primo a livello (Anti)Sistemico:
il terzo stato rappresenta la porta d’uscita/ingresso dal/nel livello di contenimento 3d attuale.
Dove “porta”? Dipende:
ancora nelle 3d (voltar pagina)
oltre le 3d (evaporazione).
Dipende dal “grado” di colui che varca la soglia (corrispondente al confine dell’attuale “ordine”, permesso dal libero arbitrio di assegnazione che, dunque, non corrisponde alla facoltà di poter fare/essere tutto ciò che si intende/vuole, bensì… che incarna una "limitazione sensata della possibilità" – ossia – l’esatto contrario rispetto a quello che è stato tramandato nel corso del Tempo deviato).
Il “libero arbitrio” è, in questa veste, il frutto artificiale di una terminologia applicata (interfaccia), tendente a identificarlo con una “massima”, in luogo di una “verità scomoda per le forze di occupazione dell’inconscio umano”.
A questo punto mi fermo… perché ho accusato una fortissima “emozionalità”, non ben precisata e precisabile. È un “segno” e, come tale, lo rispetto.
SPS continua domani.
Nel frattempo... ho messo insieme delle citazioni da “Prospettiva Vita” che, per il modo particolare - inerente alla sua creazione - rientra pienamente nell’ambito d’attualità descritto anche da questo articolo.
Nella fattispecie, le tre citazioni rientrano nel discorso dei “centri decentrati o periferici”, dell’elasticità del libero arbitrio e di una prospettiva più espansa, relativamente alla capacità media singolare dell’auto osservarsi in un modo piuttosto che nell’altro e/o (novità)... in entrambi i modi contemporaneamente (modalità “ascensore”, essendo il terzo stato direttamente derivante dai “nodi” della struttura energetica organizzata, che può essere (ri)salita e/o (ri)discesa, in funzione del proprio livello di “Presenza”).
"L’abito non fa il monaco" = il terzo stato è sia fisico che etereo e, nella sua veste meno apparente (eterica), è una “porta” solitamente molto ben celata dall’apparenza stessa, che lo ricopre/riveste, pur mantenendo interamente immutate le relative proprietà (come una sorta di Giano bifronte)…
Per chi lo intendesse, attraverso Viva Presenza… una buona lettura.
Nell’ampio bacino del tempo ci muoviamo con gambe malferme; tentiamo di sollevarci dando luogo ad un mulinello di tentativi e di circoli d’energia. In questo né volo né cammino smarriamo il senso ed il significato del puro succo esistenziale dell’essere in vita: vorticare. Quando il tempo muove le sue ali con rinnovata decisione per vie cosmiche ed originarie, remote e pur tuttavia sempre attuali, gli uomini vengono travolti dalle onde del cambiamento. Proprio quello che stava per accadere al mondo direttamente percepito di Dune e dei microcosmi di ogni macrocosmo e dei macrocosmi di ogni microcosmo. Le dimensioni dell’esistenza si ripiegavano entro se stesse, partecipando attivamente alla concertazione degli eventi; talune come silenti testimoni, talaltre come ruggenti attori, il tutto all’insegna di un’alternanza temporale frutto delle illusioni dei sensi e del campo gravitazionale del globo. Ampie volute di sottile fumo proveniente dai centri periferici dell’uomo s’elevavano per gli spazi in rinnovata vibrazione, danzando al ritmo di una ascendente sete di aspirazioni superiori. Il luogo e lo spazio concertavano, disegnavano, evocavano nuove possibilità per espandersi verso il richiamo della luce, verso gli scenari aperti della multidimensionalità ed il senso o il sogno di un impeto scritto nella struttura intima del Creato.
Tutto appariva magico, diverso, rilucente. I riverberi onirici percorrevano il suolo senza timore di svanire, non più come ombre dipendenti dalla presenza/assenza del Sole…
L’accelerazione del Tempo
- Figlio, stai per comprendere ogni valenza agganciata alle tue capacità espanse. Devi sapere che il Libero Arbitrio è come un Raggio che descrive uno Spazio, che tu puoi interamente riempire con la tua Crescita Omnicomprensiva. Ma, questo Spazio è elastico. Se tenti di oltrepassarlo volontariamente Egli ti respingerà verso il Centro, che corrisponde ad un altro Spazio in cui sei soggetto alle Legge dei Cicli Armonici Inferiori. In quello Spazio nello Spazio, vivi l’esperienza della Caduta, del Dolore, della Vibrazione legata all’Educazione di Te Stesso. Esso corrisponde ad un Centro che è periferico alla crescita ma che contribuisce a fermare la spinta dell’elastico dello Spazio più grande del Libero Arbitrio. Capisci? Nulla è per caso. Tutto è opportuno. È solo mantenendo il Centro della Consapevolezza che potrai muoverti dalla periferia che corrisponde ad un centro inferiore verso il centro superiore che percepisci come periferia. È tutto esattamente all’inverso. Ora ti descriverò cosa succede sulla Terra di terza dimensione, nel vecchio Mondo. Agganciare questa Verità ti condurrà a varcare il tuo spazio assegnato dal Libero Arbitrio.
- Padre, penso di averlo già varcato. Comprendo quello che vuoi dirmi.
- Non tornare a vivere d’Illusioni. Le vecchie Sinapsi che porti con Te non sono ancora state trascese; credimi. Fermarti a questo punto, credendo di sapere, ti può far cadere da molto più in alto e basta. Potresti farti molto male. Non si smette mai di crescere. Hai percepito il Soffio della tua Anima: ora devi compiere altri passi necessari.
- Ho compreso. Ti ascolto.
Dilatati tra le Dimensioni. Immemori. Saturi della Vibrazione che comanda, della densità che si evidenzia. Come palloncini sempre più pesanti o il rientro nell’atmosfera di una navetta spaziale. Nella gravità che cancella la memoria, nel tempo che allontana dalla sorgente, nell’ignoranza della luce sempre più fioca. Fuochi opachi nella notte. Sogni traslucidi in un reame che accoglie come un Fiore aperto l’Insetto che si affida ai suoi colori. Anime senza fine, senza tempo, solitarie o gemelle, in famiglia o gruppi, unite o divise; nella diversità si focalizza la forza evolutiva del tutto. Diversità che tende all’unione, alla matura sensazione di essere molto di più. Tra le onde dell’Ego e gli echi del Cuore, a udire e suonare una Sinfonia di rara perfezione; accomunati da un soffio magico di familiare presenza. Tra ali di mancanze e schiere di opportunità. Caduti dall’alto per esperienziare, al fine di crescere tutti insieme al principio primigenio. Scintille divine di bellezza innata solo nascosta alla comprensione. Allungati nel gioco esistenziale della Vita. Dormienti nella ritenuta veglia. Appesantiti dal sonno diurno mascherato dai sensi. Come pesi, sempre più giù… Adagiandosi al fondo, al Luogo che volevamo visitare e comprendere, che avevamo sempre visto solo da tanto lontano, con un pizzico di curiosità. Paracadutati entro un respiro affannoso, in corpi rigidi, solennemente fragili, senza eternità, adatti ad ispezionare, scandagliare, percorrere lande di natura stellare incontaminata. Goffamente, gli Albatros Umani si alzano sui propri arti e scoprono la Volta Celeste che una volta li vedeva brillare di viva Intenzione. Attraverso occhi nuovi, limitati, ne scorgono a malapena le prime sembianze e qualche lacrima di nostalgia cade, prodotta dai corpi biologici ma mossa dall’Essenza di un tempo che ascolta senza più poter comandare ma solo Sperare…
L’accelerazione del Tempo
Le Spire della Creazione prepararono Mondi Perfetti in attesa della Discesa del Principio Vitale capace di comprimere al meglio l’Assoluto, come un frattale miniaturizzato della Ragion d’Essere e dell’Essere Stesso. Mondi Perfetti regolati dalla Dea Natura. Una cascata di Sfere contenenti una Equazione in eterna permutazione, contenente a sua volta la Biodiversità più Assoluta e la Speranza del Ritorno a Casa, alla Casa del Principio Unico e Primigenio Trasmutato Interamente in Luce che ha Nome.
"Io" stava intessendo l’Arazzo dei Cieli, quando si accorse che le sue Sfere avevano smesso di Espandersi in alcune direzioni; lo comprese da come l’Energia iniziò a dare luogo a Vortici e spinte di ritorno. Come correnti in un fiume che giunge presso una chiusa, una deviazione o il Mare aperto, l’Energia descriveva moti e proprietà difficilmente comprensibili. Si poteva assumere quei movimenti a singhiozzo, recalcitranti o imbizzarriti quasi come se fosse Emozione o Gioia o addirittura Allegria. Un’ondata di ritorno scoprì fugacemente qualcosa di mai nemmeno immaginato. "Io", trasferì la sua Consapevole Presenza attorno a quel qualcosa che andava e veniva come una Boa in aperto Oceano. Aveva raggiunto una Solida Presenza. Un Centro periferico: uno strano connubio difficilmente inquadrabile da una Posizione tanto vicina. Allora si Allontanò e scorse la Possibilità di quella Presenza. La poteva Immaginare, a questo punto, e qualcosa permeava il Campo Energetico. Comprese di iniziare ad espandersi in un’altra maniera, per Altre Vie. Comprese che lo Spazio Infinito terminava, ma solo se un Simile Concetto risuonava realistico nella Propria Energia, altrimenti ci si poteva perdere in un Infinito senza senso. Una Presenza lo aveva avvisato di ciò e, come un Buon Marinaio che dispiega le vele al Vento, "Io" aveva subito cambiato d’assetto ispirandosi a quelle Nuove Immagini. In breve la sua Espansione, che si allontanava sempre di più dal Concetto espresso da un simile termine, iniziò a Sperimentare un Viaggio nelle proprie verticali profondità; si stava Avvolgendo su Se Stesso e penetrando ed espandendo allo stesso tempo.
Canali energetici nuovi, o mai utilizzati, fiorivano da una Struttura Funzionale simile a quella dei Chakra. "Io" sentiva che il Viaggio, adesso, era all’Interno dell’interno di Quello che riteneva essere il Suo Se Stesso, entro quel novantacinque percento di Struttura Sottile non percepita nella Dimensione Terrestre. La Spinta che lo trasportava traeva forza dal Senso Fine del movimento legato alla sua Immaginazione, alla sua Creatività, alla sua Arte, alla sua estrema vicinanza al Creatore.
In Cosa aveva urtato in precedenza? Nella sua Espansione precedente, un oceano di Entità di Luce viventi era come apparso all’improvviso per Motivi divenuti oramai Manifesti; il suo Campo Vibrazionale fungeva da Potenziometro e la Vita in Ogni Suo Ambito si manifestava secondo Leggi Meccaniche, ovvie, persino Logiche. Inglobava in Sé, ormai, anche la Consapevolezza dell’Esistenza di infinite civiltà, specie, razze, tipologie di funzioni di cui la Creazione era molto ricca. Poteva vedere, sentire, in modi anche inverosimili, comprendere ad ogni tipo di Altezza. Ogni Entità gli offriva qualcosa in cambio della Possibilità di Esistere. Il Motivo stesso di Essere, costituiva già di per sé un ritorno energetico, come un solletico o una sottile corrente che pervadeva tessuti sensoriali nervosi formati o in via di formazione. Comprese che ogni sua Estensione muoveva se stessa in se stessa ed allo stesso tempo era ferma; tutto sembrava in movimento e fermo allo stesso Istante, un Concetto inscritto nella trama delle pagine del Libro della Possibilità. Egli si poteva assumere come in viaggio o già arrivato. Nella seconda modalità, l’Equazione Esistenziale era soppesabile in infiniti modi e dava luogo a Nuove Fantasie da esperire. Da un Punto Fermo iniziava un nuovo spunto di Viaggio. Poteva anche decidere di fermare le Ruote, gli Ingranaggi che ruotavano attorno ai Perni di un Senso Motorio Innato, ma percepiva che un simile Atto non era ancora pienamente Comprensibile nemmeno per Esso. Sembrava più ragionevole Riflettere, soppesare e muoversi, perché c’era un Fine, un Senso Ultimo da Cogliere, una Spinta che, in qualche modo, giungeva ancora per altre Vie.
Si accorse di Essere Polvere Interstellare in lenta formazione e addirittura l’Intero Universo. Tutto assumeva Caratteristiche di Possibilità. Egli era ancora Mattia e "Io" e un Granello di Polvere e il Cosmo Tutto. Persino lo stupore della sua parte umana partecipava ancora attivamente alla sua Grande Avventura. Normalità e fantascienza si mescolavano in lui e, ciò, costitutiva un Processo di Crescita. Si accorse di essere come un Bimbo o un Cucciolo, una Pietra o un Germoglio: meravigliato di Ogni Aspetto che lo Circondava. Allo stesso tempo poteva Scindere la Comprensione delle Cose dal punto di vista Divino e allora diveniva un Creatore, per cui l’Entità di un risultato atteso o sperato era il frutto di una Struttura in Solida Evoluzione. Era come in Attesa di avere un Ritorno molto importante da Analizzare. Probabilmente il Frutto della Creazione. L’Entità misurabile di un Esperimento condotto nell’Unità Scissa in Infinite Parti che concorrevano a Ricomporla.
Dove si trovava quando la sua Consapevolezza abbracciava i panni delle Estensioni Divine? Poteva esserci ancora un Oltre? Un Eterno Gioco di Specchi Illusori? Ciò che lo aveva urtato in precedenza lo poteva anche Testimoniare. Doveva andare in Profondità, se un simile termine aveva ancora senso in quello Stato Dimensionale. Procedendo per modalità sconosciute, si accorse che la Struttura Visibile riscontrata aveva carattere di Regolarità, era Riconoscibile come se stesse girando, in realtà, in Cerchio. La Creazione procedeva per frattali e, concluse, che quella Via portava nuovamente al Piano della Nascita come Individualità che poteva immediatamente percorrere, fermandosi ad Osservare. Espandendosi per Vie esterne aveva incocciato in qualcosa, per vie Interne accedeva alla Vita Ordinaria che, ad esempio, trasportava all’Esterno tramite un Ventre di Donna o un Seme. Tornò allora a percorrere le Periferie Esterne della Crescita e si ritrovò nuovamente in Prossimità di Qualcosa che lo respingeva. Le Sensazioni di Gioia si sprecavano raggiungendo picchi elevatissimi. Una strana Sensazione di Tempi Finali lo pervadeva: di Tempi Meravigliosi che quasi lo facevano pentire di avere già raggiunto.
Comprese che trovare una Porta Comunicativa, in quella Direzione, costituiva l’Instaurare Nuovi Rapporti con i Raggi Creativi che ancora baluginavano senza ulteriormente Espandersi. Il Concetto stesso di Espansione veniva meno, non tanto in termini di sostenibilità energetica, quanto di Partecipazione Attiva alla Crescita della Vita insita nella Creazione. La Vita che conteneva Se Stessa: altra Vita. Ad un certo punto fu chiaro che le Estensioni di ogni Aspetto della Creazione erano simili a quelle di un Nastro di Mobius: percorrendo abbastanza a lungo una Direzione, la cui Manifestazione è stata ad un certo punto Interessata da un Campo Torsionale pari a mezzo giro, era possibile senza Invertire la Direzione giungere nuovamente al Punto d’Inizio.
La Vita che conteneva la Vita in potenzialità e consequenzialità.
Quell’Ostacolo che lo respingeva era il Lato Oscuro che imprimeva un ribaltamento dei Piani, ripartito a cascata nella Creazione più densa. Una Zona ad infinita energia torsionale o Specchio. Un Sistema di Teletrasporto. La Sede che funge da limite o contrasto, un Soffitto o un Pavimento necessari per spingere i Motori della Creazione. Andare Oltre? Certo. Continuando a Scrivere la Trama.
Focalizzando le questioni inerenti la Terra, era facilmente comprensibile come certi fatti, problematiche, fossero in funzione di un Punto Prospettico diversamente accettato. Una simile Funzione descriveva sempre la Forma di un’Onda. Da quale Altezza si decideva o si poteva Osservare? Le Armoniche che spazzavano le Dimensioni del Creato erano d’Infinita Diversità, dando luogo ad un ritenuto guazzabuglio d’Energia in sinuosa conformazione, unione, condivisione, intagliatura; una Sinfonia, in realtà persino Ordinata, di Stringhe costituite dai timbri di fondo della Visione Creativa Emanata in Origine. Un Modello in via plastica di Trasformazione in cui i colori e le caratteristiche d’onda disegnavano le Realtà Prospettiche che s’emanavano dalle Proprie Profondità Vissute. Un Modello, un Giocattolo simile ad una Sfera Magica da Consultare, con il Quale Interagire in maniera biunivoca, interattiva, utile ad Uno o Più determinati Scopi…
La relazione d’onda “Io Sono”
Estratti da “Prospettiva Vita” di Nebuloni Davide
Sono ripartito da me stesso, ed ora è sempre più chiaro che…
dipende da me.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
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