lunedì 10 febbraio 2014

"Ci ho un presentimento..." - Quando gli uomini "sentivano" le cose prima che avvenissero

Le doti sensitive che avevamo all'inizio, quando da ominidi siamo passati all'uomo Sapiens, circa 100.000 anni fa, oggi le abbiamo perse. Qualche retaggio di queste facoltà sono rimaste forse nelle ultime tribù selvagge dell'Indonesia e dell'Amazzonia, ma anche qui con il tempo, a causa della globalizzazione, tra non molto scompariranno. Negli animali invece sono rimaste inalterate.

Gli animali percepiscono segnali premonitori, come l'arrivo di tempeste e di terremoti, rumori e odori lontani, nonché lo stato di salute dei propri simili e, nei casi degli animali domestici, anche lo stato di umore e di salute dell'uomo. Tutto questo che una volta era patrimonio dei nostri avi, oggi è stato sostituito dalla scienza, dalla tecnologia, dal progresso. Oggi tuttavia in alcune persone si possono riaccendere capacità ancestrali sopite. E' il caso della previsione dei terremoti. Questo si è potuto constatare nel periodo delle continue scosse sismiche che per oltre due anni hanno interessato le alte e medie regioni adriatiche, in particolare le Marche. In quel periodo "movimentato" erano diverse le persone che avvertivano, qualche minuto che si verificasse, l'arrivo di una scossa tellurica.

Questi nuovi sensitivi non sapevano spiegare il fenomeno - " E' come una capacità di preveggenza che avevo dentro di me, ma che non conoscevo, né immaginavo poter avere" - Questa fu una delle tante affermazioni che, soprattutto le donne marchigiane, dichiararono ai mass media di allora.

Quindi con la comparsa di fenomeni naturali che poi perdurano nel tempo ad alcune persone si accendono antichi circuiti interni di "preveggenza" che le stesse persone non sapevano possedere.

Queste facoltà latenti nell'uomo, sono invece normali nel mondo animale. In Cina, ad esempio, da millenni si analizzano i comportamenti animali per comprendere se è in arrivo qualche terremoto. Negli anni '70 migliaia di abitanti di una città interna della Cina si salvarono da un violento terremoto perché alcune ore prima del sisma gli animali cominciarono a comportarsi in modo innaturale: i cani presero ad ululare, i galli a cantare incessantemente, gli uccelli ad abbandonare la città e i pesci rossi a saltare fuori dei corsi d'acqua. Ciò allertò la gente che così, allontanandosi dalla città verso la campagna, si salvò.

Infatti dopo qualche ora una violenta scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter, polverizzò la città. Ma gli animali non hanno solo preveggenze da catastrofi naturali, avvertono anche negli uomini stati di salute a rischio. Tutti ricorderanno il comportamento di un gatto in un ospedale USA che il giorno prima della morte di un paziente saltava sul suo letto e sostava per lungo tempo ai piedi del malato destinato dopo poche ore a morire.

Sono molti gli esempi di questa preveggenza animale ad eventi calamitosi. Per alcuni studiosi tutto ciò è attribuibile all'innata sensibilità dell'animale a percepire gas emessi dalla terra come il radon o a particolari fluttuazioni elettromagnetiche in atmosfera che precedono temporali o terremoti e negli esseri viventi, animali e uomini, alla percezione di odori particolari che il nostro olfatto non percepisce più.

Per alcuni studiosi tutto il mondo animale interagisce con linee d'energia che pervadono il pianeta e che sono chiamate linee ley. Secondo questi ricercatori la Terra è circondata da una fitta rete di linee verticali ed orizzontali, un po' come sul nostro mappamondo vediamo le linee di latitudine e di longitudine, ma molto più fitte, intorno ai 2 metri e mezzo tra una linea e l'altra. Quando linee orizzontali e verticali si congiungono creano zone energeticamente perturbate, conosciute come i nodi di Hartmann.

Da questi nodi si formerebbe un'energia ascensionale che andrebbe ad interagire con la superficie esterna del pianeta. Gli animali sentono questa energia e reagiscono di conseguenza, ad esempio il cane ha un’istintiva antipatia per le zone perturbate, mentre il gatto ama le vibrazioni dei raggi tellurici della rete, in particolare in nodi di Hartmann e sceglie i luoghi a maggiore sollecitazione. Le api producono una quantità tripla di miele se sono su un nodo di Hartmann, le termiti e le formiche, invece, cercano le zone di più intensa irradiazione per costruirvi le loro dimore.

I nodi di Hartmann, in cui con molta cautela la scienza ufficiale ( geobiologia ) ha iniziato ad interessarsi da qualche anno, secondo una antichissima credenza rappresenterebbero la congiunzione delle linee di energia verticali con quelle orizzontali e viceversa. Linee di energia che ricoprono tutta la nostra Terra come una gigantesca griglia sotterranea, quando s'incrociano formano un nodo il quale trasmette alla superficie parte dell'energia che in esse fluisce, finendo per interessare direttamente cose, animali e uomini. Secondo i ricercatori, dove si incontrano più linee si da formare potenti nodi radianti, si possono sviluppare le geopatologie ( dove si possono generare patologie anche gravi a causa dello stazionamento prolungato a questi flussi energetici tellurici).

L'arch. Limardo, uno dei massimi esponenti italiani nell’ambito della sicurezza ambientale, ha notato, grazie ad una particolare sonda collegata a un contatore Geiger, che su questi nodi le radiazioni possono aumentare anche del 60-70%. Lo studioso afferma che da questi nodi fuoriescono radiazioni gamma-ionizzanti. I raggi gamma sono più potenti dei raggi X e riescono a superare anche le lastre di piombo. Limardo afferma che è questo un problema di radioattività, che è in grado di modificare lo spin elettromagnetico cellulare della zona colpita.
Tornando al mondo animale, tra quelli che gradiscono maggiormente i luoghi patogeni ci sono i gatti, la api, le formiche, la civette e i serpenti. Stanno invece in luoghi privi di queste energie pericolose per l’uomo: cicogne, rondini e cani.

Sia in Turchia che nei Paesi nordici si dice che le cicogne decidono di nidificare nelle zone dove non sono presenti i nodi di Hartmann. Soprattutto in Danimarca e in Olanda la gente dice che se una cicogna sceglie un cammino per nidificare vuol dire che quella casa è sana. Le geopatie quindi possono manifestarsi a causa dello stazionamento continuato sulle zone di incrocio di questa rete, dove si hanno i nodi di Hartmann, o nodi radianti.

Questa visione ha iniziato a diffondersi grazie ad Hartmann, il ricercatore da cui la rete prende il nome, successivamente alla pubblicazione di Krankheit als Standortproblem nel 1951 e ha poi riscosso moltissimo successo fra i ricercatori indipendenti e i circuiti culturali alternativi. La medicina ufficiale spesso bolla le teorie di Hartmann come “credenza popolare” a causa del fatto che si sono diffuse proprio in quegli ambienti fatti di persone che non digeriscono l’allopatia e gli interessi farmaceutici.
Nella realtà dei fatti, dall’epoca in cui sono state gettate le basi della geobiologia (la branca del sapere che studia questi nodi), sono stati fatti passi da gigante, esistono evidenze scientifiche che dimostrano che lo stazionamento su alcuni punti piuttosto che su altri modifica il terreno biochimico, e quella “forma di energia negativa” che era stata solo intuita da Hartmann può essere isolata e misurata con adeguate strumentazioni scientifiche. I cinesi conoscevano ancora prima di Cristo questa griglia d'energia che copre la Terra e sapevano che in alcuni punti le energie telluriche potevano essere negative o positive, tant'è che avevano inventato la geomanzia (feng shui), l'arte di armonizzare le costruzioni con l'energia della Terra, cioè costruire ponti, mura, case e templi in zone con energia positiva.
Ma come conoscere le zone dove le radiazioni provenienti dal sottosuolo possono essere nocive? Oltre a strumenti come il galvanometro, che misura le correnti elettriche anche deboli e il geomagnetometro, che registra il magnetismo di origine terrestre, anche l’osservazione del comportamento di animali e vegetali fornisce alcuni indizi.
Le piante, ad esempio, si mostrano molto sensibili alle zone geopatogene, nelle quali hanno difficoltà di attecchimento e di crescita e subiscono più facilmente le malattie; una zona negativa è resa particolarmente evidente dalle siepi che, nella parte interessata, perdono vigore e ingialliscono. Alcune piante gradiscono i luoghi geopatogeni: ortica, acero, frassino, nocciolo, vischio …(non a caso le forcelle rabdomantiche erano di frassino o nocciolo). Invece faggio, ciliegio, betulla, melo e pesco se crescono in luoghi patogeni producono tumori del legno. Nei luoghi patogeni salice e quercia muoiono. Il vischio che cresce specialmente sulle querce, e’ un parassita utile alla quercia perché si nutre di energia elettromagnetica e alleggerisce la quercia del carico di energia negativa che la ucciderebbe. Allo stesso modo il vischio e’ un disattivatore delle zone geopatogene per l’uomo.

Un sistema più "casareccio" per individuare nella propria casa zone geopatogene è quello di prendere una radiolina a batterie, sintonizzarsi su una frequenza già di per sé un pò disturbata e con il volume quasi al massimo ispezionare i pavimenti e i letti. Se alla interferenza di fondo improvvisamente si aggiunge un'altra interferenza o se si nota un considerevole aumento fastidioso del fruscio, li ci sono energie elettromagnetiche forti che emergono dai nodi radianti o nodi di Hartmann. In quel caso in quella zona è necessario spostare letti, scrivanie, divani e tavoli dove si sosta per molto tempo.

Fonte OrdinataMente con integrazioni di Filippo Mariani

Pubblicato da BioregionalismoTreia a 00:57

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